L’Antiquarium di Pompei è un luogo di straordinario interesse storico e archeologico, situato all’interno del Parco Archeologico di Pompei, a pochi passi dagli Scavi di Pompei veri e propri. Qui, in uno spazio museale completamente rinnovato, si possono ammirare reperti unici e testimonianze tangibili della storia millenaria di una città che, nel 79 d.C., fu sepolta dall’eruzione del Vesuvio insieme a Ercolano, Stabiae e Oplontis.
Aperto al pubblico a fasi alterne sin dal XIX secolo, l’edificio ospita oggi un’esposizione che ripercorre l’evoluzione di Pompei dalla fondazione in epoca sannitica (IV secolo a.C.) fino alla sua tragica fine, mostrata anche attraverso i calchi delle vittime della catastrofe. L’Antiquarium di Pompei racconta, con l’ausilio di reperti archeologici, affreschi, oggetti d’uso comune, sculture e manufatti religiosi, la vita quotidiana di una città “ritrovata” e rimasta cristallizzata dal tempo.
Il recente allestimento, inaugurato il 25 gennaio 2021, ha arricchito questa raccolta di nuovi supporti multimediali e di scoperte archeologiche frutto delle più recenti campagne di scavo, offrendo così al visitatore un’esperienza immersiva. L’esposizione segue le impronte lasciate dai grandi studiosi del passato, primo fra tutti Amedeo Maiuri, ma arricchisce il percorso con strumenti tecnologici moderni che permettono di comprendere a fondo la storia e l’importanza di Pompei.
Una panoramica sulla storia dell’edificio
La primissima versione dell’Antiquarium di Pompei fu voluta dall’archeologo Giuseppe Fiorelli tra il 1873 e il 1874. Sorgeva sotto la terrazza del Tempio di Venere, nei pressi di Porta Marina, e ospitava una selezione di reperti provenienti dagli scavi, inclusi i celebri calchi delle vittime dell’eruzione.
Con il passare dei decenni, soprattutto a partire dal 1926, l’edificio fu ampliato e riorganizzato dall’archeologo Amedeo Maiuri, che realizzò un percorso espositivo capace di raccontare la storia di Pompei in modo cronologico, illustrando le origini della città, i momenti di massimo splendore in epoca sannitica e romana, fino al fatale 79 d.C. Purtroppo, i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale colpirono gravemente la struttura nel 1943; fu ancora Maiuri a occuparsi della ricostruzione e, nel 1948, l’Antiquarium riaprì in occasione del bicentenario degli scavi (1748-1948).
Un nuovo capitolo di danni si verificò con il terremoto del 1980, che costrinse le autorità a chiudere l’edificio al pubblico per oltre trent’anni. Solo nel 2016, dopo una lunga fase di restauri e adeguamenti, l’Antiquarium di Pompei fu riaperto in una veste di visitor center e spazio museale. Infine, il 25 gennaio 2021, l’edificio è stato nuovamente inaugurato con un allestimento moderno e permanente, diventando a tutti gli effetti un punto di riferimento per comprendere il percorso storico della città.
L’allestimento attuale e l’esperienza di visita
Oggi, l’Antiquarium di Pompei si presenta come un museo archeologico di grande interesse, in cui il visitatore viene accompagnato cronologicamente attraverso le varie fasi di sviluppo della città. L’esposizione si articola in sale tematiche, corredate da pannelli esplicativi in diverse lingue e da strumenti digitali (schermi, proiezioni e audio-narrazioni) che fanno luce sulle vicende più importanti.
L’età sannitica e il “secolo oscuro”
Una delle sezioni introduce alla fase più antica di Pompei, quando la città era fortemente influenzata dalle colonie magno-greche ed etrusche presenti nel Golfo di Napoli. Nel VI secolo a.C., Pompei vede la realizzazione dei primi edifici templari (come il santuario di Apollo e quello di Atena presso il Foro Triangolare) e si dota di mura possenti. La crisi del V secolo a.C. è illustrata dai reperti che mostrano un calo di frequentazione dei templi e la riduzione demografica. Sono esposti oggetti provenienti dagli scavi lungo la Valle del Sarno, come frammenti di ceramiche, manufatti in bronzo e alcuni corredi funerari ritrovati in tombe del IX-VIII secolo a.C.
Pompei alleata di Roma
La sezione dedicata al III secolo a.C. mostra come la città di Pompei fu inglobata tra le città federate di Roma. Questo periodo di “romanizzazione” portò a un fervore costruttivo: furono rinnovati i templi più antichi e si svilupparono nuove strutture difensive, come un circuito murario realizzato con tecniche costruttive simili a quelle romane (il cosiddetto “agger”). Oltre a frammenti di decorazioni architettoniche (testine leonine e rosoni), si possono ammirare iscrizioni in lingua osca che testimoniano l’organizzazione difensiva della città in caso di conflitti.
Il “secolo d’oro” (II secolo a.C.)
È il periodo di massimo splendore della città dal punto di vista economico e culturale. La scoperta di nuove rotte commerciali, specialmente verso l’Oriente, fece affluire ingenti ricchezze a Pompei, alimentando la costruzione di monumenti pubblici e privati. Nell’Antiquarium di Pompei sono esposti reperti che illustrano la magnificenza di questa fase: statuette di divinità, vasellame in bronzo di pregevole fattura, decorazioni parietali che testimoniano l’influenza ellenistica e l’ingresso nella sfera romana.
In questo contesto storico furono edificati o ampliati monumenti cruciali come il Teatro Grande, le Terme Stabiane e il Foro Civile. Particolare attenzione è riservata ai culti stranieri, testimoniati da diversi frammenti decorativi e da affreschi legati ai templi dedicati a divinità egizie (primo fra tutti Iside).
Roma vs Pompei: l’assedio durante la Guerra Sociale
Un’altra sala racconta la fase drammatica del conflitto tra Roma e le città italiche (91-89 a.C.), durante il quale Pompei si schierò con gli insorti. Le fonti antiche parlano dell’intervento del generale Silla contro Pompei, e i reperti archeologici conservati all’Antiquarium di Pompei mostrano i segni di assedio: proiettili da catapulta, frammenti di mura danneggiate, iscrizioni che documentano l’organizzazione militare della città.
L’epoca augustea
Con la vittoria di Roma, Pompei divenne una colonia e si uniformò agli stilemi architettonici e urbanistici dell’Impero nascente. Fu il periodo in cui sorsero l’Edificio di Eumachia e il Tempio della Fortuna Augusta, mentre nel Foro le statue celebrative degli imperatori e delle famiglie più influenti trovarono uno spazio di primo piano. I reperti esposti in questa sezione mostrano i lussuosi stili decorativi dell’età augustea, con affreschi parietali di altissimo livello artistico, sculture di grande eleganza e rilievi marmorei.
Il lusso delle dimore pompeiane
Passeggiando tra le sale dedicate all’età giulio-claudia (27 a.C.–68 d.C.), si scopre come Pompei fosse frequentata anche dalla corte imperiale e da personaggi di spicco legati all’entourage di Tiberio, Caligola e Nerone. All’Antiquarium di Pompei sono esposti alcuni degli oggetti più significativi ritrovati nelle ville e nelle case di ricchi proprietari, come il triclinio della Casa del Menandro, suppellettili in argento (tra cui i celebri argenti di Moregine) e vari affreschi mitologici o paesaggistici. Sono pezzi che raccontano la vita quotidiana di famiglie abbienti, tra banchetti, feste e rituali religiosi celebrati in ambienti decorati con dipinti raffinati.
Il terremoto del 62 d.C. e la ricostruzione
Una tappa obbligata del percorso è il racconto del terribile terremoto che colpì Pompei nel 62 d.C., anticipando di soli 17 anni la distruzione definitiva ad opera del Vesuvio. L’ampio progetto di ricostruzione è spiegato con l’aiuto di modelli ricostruttivi e di reperti che mostrano come gli abitanti avessero cercato di rimettere in sesto case e monumenti. Le maestranze specializzate – muratori (structores), decoratori (pictores) e altri artigiani – arrivarono anche da fuori città per far fronte alle ingenti opere di restauro. Gli oggetti da cantiere, come strumenti di misurazione e utensili da lavoro, illustrano la vita frenetica della Pompei post-terremoto, una città-cantiere dove si cercava di recuperare lo splendore perduto.
L’eruzione del 79 d.C.
Il racconto si conclude con lo spazio dedicato all’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.: un evento drammatico descritto nelle lettere di Plinio il Giovane a Tacito, e che oggi possiamo ricostruire anche attraverso i calchi delle vittime e i reperti “fossilizzati” dalle ceneri e dai lapilli. L’Antiquarium di Pompei conserva alcuni calchi che mostrano gli ultimi istanti di vita degli abitanti e numerosi oggetti che testimoniano il tentativo, da parte di molti, di mettersi in salvo. Resti di cibo carbonizzato, monili e suppellettili ritrovati stretti tra le mani di chi fuggiva raccontano con grande impatto emotivo la tragedia.
Sale e reperti di grande interesse
All’interno dell’Antiquarium di Pompei, ogni sala offre un assaggio della varietà di reperti e delle storie collegate. Tra le opere più affascinanti, merita menzione:
- I quattro delfini in bronzo, provenienti dalla Casa di Cerere.
- Il busto di Dioniso ritrovato insieme a graffiti interessanti nella Casa di Fabius Rufus.
- Le terrecotte architettoniche del Tempio Dorico e del Tempio di Apollo, risalenti al VI-V secolo a.C.
- La metopa in tufo con il Supplizio di Issione, proveniente dal Foro Triangolare.
- I capitelli con busti dionisiaci, databili al III-II secolo a.C.
- Il frontone in tufo con la raffigurazione di Dioniso sdraiato e diverse figure mitologiche, testimonianza di un gusto artistico tipicamente greco.
- La sala dedicata a Livia, con la sua imponente statua proveniente dalla Villa dei Misteri e i ritratti di Marcello, Vesonius Primus e Cornelius Primus.
- La cosiddetta Pompeiana Suppelex, sezione che raduna suppellettili provenienti dalle case pompeiane: vasellame in bronzo, statue di divinità, sigilli, aghi e borchie. Alle pareti si possono osservare scudi di marmo utilizzati, secondo alcune interpretazioni, contro il malocchio.
- Vari modelli architettonici del Portico dei Triclini e altri manufatti che raccontano la vita commerciale di Pompei, come i materiali rinvenuti in botteghe, resti di cibo e attrezzi di vario tipo (stufe in terracotta, strumenti da pesca, utensili chirurgici).
- Insegne di caupona (locande) ed elementi in bronzo provenienti dalla Casa di Fabius Rufus, che trasportano il visitatore nell’atmosfera quotidiana della Pompei di quasi duemila anni fa.
Il nuovo Antiquarium di Pompei: l’esposizione permanente dal 2021
Il 25 gennaio 2021 ha segnato un punto di svolta nella storia dell’Antiquarium di Pompei. L’inaugurazione del nuovo allestimento ha riportato in primo piano alcuni tra i reperti più significativi del patrimonio pompeiano, come gli affreschi della Casa del Bracciale d’Oro e gli argenti di Moregine, oltre a nuove scoperte dagli scavi recenti (frammenti di stucco, il tesoro di amuleti della Casa con Giardino e gli ultimi calchi delle vittime rinvenute nella villa di Civita Giuliana).
Due supporti digitali affiancano l’esposizione: un web-bot, cioè un assistente virtuale che fornisce informazioni di servizio rapide e precise, e una narrazione audio che, partendo dall’Antiquarium, guida il turista verso i punti di maggiore interesse del Parco Archeologico di Pompei.
La saletta immersiva al piano ammezzato
Una delle novità più apprezzate è la cosiddetta “saletta immersiva”, uno spazio dove giochi di specchi e proiezioni digitali ricreano gli ambienti di alcune celebri domus di Pompei, come la Casa dei Vettii, la Casa del Criptopórtico, la Villa dei Misteri e molte altre. Qui, attraverso affreschi digitalizzati e animati, il visitatore vive un viaggio nel tempo, sperimentando la bellezza e i colori delle decorazioni pompeiane, arricchito da musiche e descrizioni che ne sottolineano il valore storico e artistico.
Informazioni pratiche per la visita
Per chi progetta una visita al Museo Antiquarium di Pompei, è utile sapere che l’accesso è compreso nel biglietto di ingresso al Parco Archeologico di Pompei. Di conseguenza, non serve un titolo extra: basta acquistare i biglietti per gli Scavi di Pompei (online o presso le biglietterie sul posto), e il diritto di entrare all’Antiquarium è garantito. Poiché l’afflusso di turisti è spesso elevato, il consiglio è di prenotare in anticipo i biglietti per l’Antiquarium di Pompei e per il sito archeologico tramite i canali ufficiali o i siti web autorizzati.
L’ingresso consigliato per raggiungere l’Antiquarium di Pompei è quello di Piazza Esedra, ma ci si può arrivare anche da altre entrate (Porta Marina e Piazza Anfiteatro), sebbene sia più lineare il percorso da Piazza Esedra. Ricorda che spesso l’ingresso è contingentato a piccoli gruppi per evitare assembramenti e preservare le opere esposte.
Gli orari possono variare a seconda della stagione e delle normative vigenti, ma, in linea di massima, il Parco Archeologico (incluso l’Antiquarium) apre intorno alle 9:00 e chiude fra le 17:00 e le 19:00, con ultimo ingresso consentito circa un’ora o un’ora e mezza prima della chiusura. È sempre buona norma controllare il sito ufficiale del Parco Archeologico di Pompei o i canali informativi (come la biglietteria online) per verificare orari aggiornati e giorni di chiusura.
Consigli utili
- Durata della visita: per apprezzare al meglio l’Antiquarium, metti in conto almeno un’ora. Se desideri visitare anche il resto degli Scavi, è consigliabile un’intera giornata, dato che Pompei è vasta e ricca di aree degne di attenzione.
- Accessibilità: gran parte dell’edificio dell’Antiquarium è accessibile anche a persone con difficoltà motorie. Le sale principali e i percorsi espositivi sono provvisti di rampe e ascensori, sebbene negli scavi alcune zone possano presentare barriere per via del terreno sconnesso e delle pietre antiche.
- Abbigliamento: non esiste un dress code formale, ma tieni presente che visiterai un parco archeologico esteso, con strade antiche in basolato e zone polverose. Opta per scarpe comode e, nelle stagioni calde, proteggiti dal sole con cappelli e crema solare.
- Mappa dell’Antiquarium: all’entrata è possibile avere una piccola brochure che aiuterà a orientarti tra le diverse sale e i reperti esposti.
L’importanza dell’Antiquarium di Pompei nella tua visita agli Scavi
In primo luogo, l’Antiquarium permette di inquadrare storicamente ciò che si andrà a vedere girando fra le rovine: le teche, i pannelli e i supporti multimediali forniscono una cornice storica, politica e sociale essenziale per cogliere il vero significato di templi, teatri, case e strade che incontrerai durante l’esplorazione. In secondo luogo, l’Antiquarium conserva oggetti preziosi e fragili che, se lasciati esposti all’aperto, avrebbero rischiato di deteriorarsi; qui sono protetti e valorizzati, restituendo al visitatore l’immagine più autentica della città.
Infine, la presenza di spazi interattivi e di un percorso ben pensato rende la visita adatta a un pubblico ampio, da chi possiede già solide basi di archeologia a chi è semplicemente curioso di conoscere la storia di Pompei in maniera chiara e coinvolgente. Molti turisti, dopo aver visitato l’Antiquarium, si muovono con maggiore consapevolezza fra le rovine, potendo riconoscere stili pittorici, elementi architettonici e dettagli che altrimenti sarebbero passati inosservati.
Uno sguardo al futuro
Gli studi su Pompei e sulle aree limitrofe (Ercolano, Stabiae, Oplontis, Boscoreale) non si fermano mai: periodicamente nuovi scavi e scoperte archeologiche arricchiscono il patrimonio espositivo. L’Antiquarium di Pompei gioca dunque un ruolo fondamentale come spazio di aggiornamento e presentazione al pubblico delle ricerche più recenti: reperti appena restaurati, nuove ricostruzioni virtuali e approfondimenti scientifici sull’eruzione e sulla vita degli abitanti di Pompei continueranno ad alimentare e rinnovare l’offerta museale.
Con l’obiettivo di rendere il patrimonio archeologico accessibile a tutti, il Parco Archeologico di Pompei investe in progetti di divulgazione, valorizzazione e ricerca. L’Antiquarium diventa così il punto di partenza per comprendere la città antica nella sua totalità. Quando terminerai la visita, avrai la sensazione di aver davvero “conosciuto” Pompei, di averne compreso gli aspetti più quotidiani e di saper leggere con maggiore profondità le rovine che ti accingi a esplorare o che hai già potuto ammirare.
Conclusione
Visitare l’Antiquarium di Pompei significa regalarsi un viaggio emozionante nel passato, immersi in oggetti, affreschi, sculture e racconti che rivelano la vita di una città prima dell’eruzione del Vesuvio. Questo museo, concepito tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, ha subito negli anni diverse trasformazioni, ma oggi si presenta come un polo espositivo moderno, dotato di tecnologie all’avanguardia che facilitano la comprensione del contesto storico e culturale di Pompei.Che tu sia un appassionato di archeologia, un turista curioso o un viaggiatore che cerca un’esperienza culturale unica, l’Antiquarium di Pompei è una tappa imperdibile. Ti fornirà le chiavi di lettura essenziali per apprezzare appieno i resti della città sepolta, svelandoti i segreti degli antichi pompeiani e lasciandoti con la voglia di approfondire ulteriormente la conoscenza di questa civiltà straordinaria.
FAQ: Domande frequenti sull’Antiquarium di Pompei
L’Antiquarium di Pompei è un museo e centro espositivo situato all’interno del Parco Archeologico di Pompei, che racconta la storia della città sepolta dal Vesuvio nel 79 d.C. Dalle origini sannitiche (IV secolo a.C.) fino all’eruzione fatale, il percorso espositivo accompagna il visitatore fra reperti, affreschi, calchi delle vittime e strumenti multimediali che illustrano l’evoluzione urbanistica, politica e culturale di Pompei.
No, non serve un biglietto a parte: l’ingresso all’Antiquarium di Pompei è incluso nel biglietto degli Scavi. Una volta acquistato il ticket di accesso al Parco Archeologico di Pompei (online o in biglietteria), potrai visitare sia la zona archeologica sia questo spazio museale.
L’ingresso consigliato è Piazza Esedra, poiché consente di raggiungere l’Antiquarium con maggior immediatezza. In alternativa, puoi entrare anche da Porta Marina Superiore: in questo caso, l’Antiquarium si trova poco sotto il Tempio di Venere e potrai arrivarci seguendo le indicazioni sui percorsi interni.
L’allestimento dell’Antiquarium, rinnovato nel 2021, è suddiviso in sale tematiche che coprono le diverse epoche di Pompei, dall’età sannitica all’età imperiale, con reperti di varia natura: affreschi, oggetti di uso quotidiano, sculture, decorazioni religiose e calchi che testimoniano la catastrofe del 79 d.C.
Sì, è consentito fotografare senza flash e senza l’uso di treppiedi. È sempre bene verificare eventuali disposizioni vigenti al momento della visita, ma in linea generale non ci sono restrizioni particolari, a patto di rispettare i reperti ed evitare di usare luci troppo intense o attrezzature ingombranti.
Si suggerisce di dedicare almeno 45-60 minuti alla visita, così da poter leggere i pannelli informativi, osservare con calma i reperti principali e usufruire dei contenuti multimediali. Se desideri un’esperienza più approfondita, soprattutto se abbini il museo alla visita completa degli Scavi di Pompei, può essere utile pianificare una mattinata o un pomeriggio intero, a seconda del tuo interesse per l’archeologia.
Questo museo non si limita a esporre semplici reperti, ma contestualizza la vita quotidiana dell’antica Pompei: dagli oggetti d’uso comune ai grandi capolavori artistici (affreschi e sculture), passando per i calchi che catturano l’ultimo istante di vita dei pompeiani durante l’eruzione. È un luogo chiave per comprendere l’intera area archeologica, poiché fornisce una visione d’insieme sulla storia urbana, religiosa e culturale della città.
Calchi delle vittime: commoventi testimonianze dell’eruzione del 79 d.C.
Affreschi e sculture di alta qualità, come quelli provenienti dalle domus patrizie.
Oggetti sacri e reliquie di culto (busti, ex voto, arredi liturgici).
Strumenti quotidiani (vasellame, utensili domestici, attrezzi da lavoro).
Elementi architettonici e decorazioni templari (rosoni, capitelli, fregi) che illustrano lo sviluppo urbano di Pompei.
Sì, l’Antiquarium di Pompei è accessibile a un pubblico ampio, inclusi famiglie, gruppi scolastici e appassionati di storia. Grazie a pannelli esplicativi, dispositivi multimediali e un percorso cronologico ben strutturato, chiunque può comprendere le principali tappe evolutive di Pompei, anche senza specifiche conoscenze di archeologia.
L’Antiquarium permette di contestualizzare gli edifici e le strade che si vedranno negli Scavi di Pompei, offrendo approfondimenti essenziali su usi, costumi e trasformazioni subite dalla città. Dopo la visita, avrai una chiara idea di come Pompei si sia evoluta, del suo rapporto con Roma e di come la vita si sia tragicamente interrotta nel 79 d.C. È un completamento indispensabile per vivere un’esperienza veramente esaustiva e coinvolgente.