Cosa Vedere a Pompei in 2 Ore: Itinerario Rapido e Essenziale

Pompei è uno dei siti archeologici più affascinanti al mondo, ma la sua vastità può intimorire chi ha poco tempo a disposizione. Se ti stai chiedendo cosa vedere a Pompei oppure come visitare Pompei in 2 ore, ecco un percorso ottimale consigliato pensato proprio per te: un percorso rapido ed efficace, ideale per una visita a Pompei in un giorno, per scoprire i punti essenziali di questa antica città romana.

Sappiamo che visitare gli Scavi di Pompei in 2 ore significa fare delle scelte, poiché molte attrazioni sono distanti tra loro. Per questo, abbiamo selezionato alcune delle tappe più significative, così potrai ammirare i luoghi più iconici senza perdere tempo in spostamenti lunghi. Il percorso include templi, edifici pubblici e abitazioni private, offrendoti una panoramica completa della vita quotidiana dell’epoca.

Ovviamente, il tempo effettivo della visita dipenderà da quanto vorrai soffermarti in ogni luogo. Anche se due ore non bastano per esplorare tutto, questa esperienza ti permetterà di scoprire Pompei in poco tempo e, con ogni probabilità, ti farà venire voglia di tornare.

Se in futuro vorrai approfondire la tua visita, potrai scegliere uno dei nostri percorsi più lunghi per esplorare Pompei in modo ancora più completo e dettagliato.

Nota: in ogni tappa del percorso consigliato è indicata tra parentesi con un numero romano seguito da un numero arabo, ad esempio (Regio VI – 1). Il numero romano, noto come Regio, rappresenta una delle suddivisioni ufficiali del sito archeologico degli Scavi di Pompei. Ogni Regio corrisponde a una specifica area geografica o zona funzionale all’interno dell’antica città, come aree residenziali, commerciali, pubbliche o religiose. Il numero arabo che segue la Regio identifica la posizione esatta del luogo all’interno di quella specifica area, secondo la mappa ufficiale degli Scavi Archeologici di Pompei. Questo sistema di numerazione facilita l’orientamento e la navigazione tra le diverse attrazioni, permettendo ai visitatori di seguire il percorso in modo organizzato e informato, assicurando una visita efficiente.

Itinerario Consigliato per visitare Pompei in due ore

La visita a Pompei con il nostro itinerario di due ore inizia da Porta Marina Superiore, uno degli ingressi principali agli Scavi. Questo accesso si trova di fronte alla stazione ferroviaria ‘Pompei Scavi-Villa dei Misteri’ della linea Circumvesuviana Napoli-Sorrento, rendendolo facilmente raggiungibile per chi arriva in treno.

Situato a pochi passi a sinistra di Piazza Esedra, rappresenta un comodo punto di partenza per esplorare il sito archeologico.Oltrepassata la biglietteria di Porta Marina Superiore, potete visitare a sinistra le Terme Suburbane (attenzione: in alcune occasioni potrebbero essere chiuse al pubblico per lavori di restauro o altre necessità. Per aggiornamenti sulla loro apertura, vi consigliamo di chiedere direttamente alla biglietteria).

Terme Suburbane (Regio VII – 1)

Dopo l’eruzione del 79 d.C., le Terme Suburbane furono riscoperte e restaurate. Situate fuori le mura, presso Porta Marina, erano frequentate da visitatori esterni. L’edificio, su più livelli vista mare, include vari ambienti termali, tra cui l’apodyterium con affreschi erotici, il calidarium e un ninfeo con cascata. Le pitture, un tempo ritenute segni di un lupanare, sembrano avere funzione ornamentale, testimoniando la modernità dei costumi pompeiani.

Perché visitare le Terme Suburbane
Le Terme Suburbane offrono un raro esempio dell’evoluzione delle terme romane e della loro particolare collocazione extraurbana. Gli affreschi erotici rivelano aspetti curiosi della mentalità pompeiana, rendendo la visita affascinante dal punto di vista storico e culturale.

Cosa ammirare nelle Terme Suburbane

  • L’apodyterium con affreschi erotici, particolarità che suscita interesse.
  • Gli ambienti termali (frigidarium, tepidarium, calidarium), esempio dell’ingegneria romana.
  • Il ninfeo con cascata e la vista sul Golfo di Napoli, uno scorcio pittoresco del paesaggio.

Terminata la visita alle terme, incamminatevi verso Porta Marina. La porta, risalente al VI secolo a.C., presenta due fornici ad arco di dimensioni diverse: uno con scalini per i pedoni e l’altro, in continuità con la strada lastricata, destinato ai carri. Questa porta, tra le più imponenti delle sette di Pompei, conduceva direttamente al mare, da cui il nome “Marina”.

Attraversando Porta Marina Superiore, si accede direttamente al cuore dell’antica Pompei, iniziando un viaggio affascinante nella storia romana.
Percorrete Via Marina per circa 100 metri, prima di arrivare al Foro troverete sulla sinistra il Santuario di Apollo.

Il Santuario di Apollo (Regio VII – 5)

Tra i luoghi di culto più antichi di Pompei (VIII-VII sec. a.C.). Ricostruito in età sannitica su iniziativa del questore Oppio Campano, fu arricchito in epoca augustea con una meridiana e un muro per separarlo dalle case vicine. Presenta un ampio cortile con colonne ioniche (poi corinzie) e ospitava statue di Apollo, Venere ed Ermes. Danneggiato dal terremoto del 62, era ancora in restauro nel 79 d.C.

Perché visitare il Tempio di Apollo
Il Santuario di Apollo racconta le origini più antiche di Pompei e l’importanza del culto apollineo. Mostra inoltre la stratificazione di stili e restauri che ne testimoniano la lunga storia.

Cosa ammirare nel Tempio di Apollo

  • Le colonne in tufo scanalate e i capitelli corinzi dipinti dopo il terremoto.
  • I resti degli altari e l’omphalos, simbolo delfico nella cella.
  • Le iscrizioni che documentano i restauri e la dedica di Oppio Campano.

Uscendo dal Santuario di Apollo, vi ritroverete nel Foro di Pompei: lo potrete riconoscere dalla grande piazza rettangolare pavimentata in travertino, circondata da colonne e importanti edifici pubblici, con il Vesuvio che domina lo sfondo.

Foro (Regio VII – 6a)

Il Foro di Pompei era il centro politico, religioso ed economico della città, una grande piazza rettangolare circondata da colonne e importanti edifici pubblici. Costruito in epoca sannitica (IV secolo a.C.), fu ampliato dai Romani nel II secolo a.C. e arricchito sotto Augusto con lastre in travertino e portici. Qui si trovavano la Basilica, il Tempio di Giove, il Macellum e il Tempio di Apollo. Oggi il foro offre un’affascinante visione della vita quotidiana pompeiana, con imponenti rovine e una spettacolare vista sul Vesuvio.

Perché visitare il Foro di Pompei
Il Foro di Pompei è il cuore della città antica e permette di comprendere come si svolgeva la vita quotidiana in un centro urbano romano. È un punto di partenza ideale per esplorare le principali strutture politiche, religiose e commerciali di Pompei.

Cosa ammirare nel Foro di Pompei

  • Le colonne ancora in piedi e la pavimentazione in travertino.
  • I resti della Basilica e del Tempio di Giove.
  • La vista mozzafiato sul Vesuvio, che ricorda il tragico destino della città.

Vuoi sapere di più sul Foro di Pompei? Leggi il nostro articolo di approfondimento

Proseguite verso nord lungo il lato sinistro del Foro, dove troverete i Granai del Foro.

Granai del Foro (Regio VII – 7)

I Granai del Foro di Pompei, situati nella parte occidentale del Foro, furono inizialmente interpretati come depositi di grano, ma successivi studi hanno smentito questa teoria. Oggi rappresentano uno dei principali depositi archeologici del sito, contenendo circa 9.000 reperti, tra cui anfore, vasellame, utensili da cucina, fontane e alcuni calchi di vittime dell’eruzione. Originariamente un mercato di cereali, i granai furono riutilizzati nel XIX secolo come deposito per materiali recuperati negli scavi. Attualmente oggetto di un progetto di riqualificazione, presto diventeranno un’esposizione archeologica accessibile al pubblico, offrendo una visione unica della vita quotidiana e dei commerci di Pompei.

Perché visitare i Granai del Foro
I Granai del Foro offrono una straordinaria testimonianza della vita quotidiana e dei commerci dell’antica Pompei. Gli oggetti qui conservati permettono di ricostruire i rapporti della città con il Mediterraneo e di comprendere meglio l’alimentazione e le abitudini dei Pompeiani. Con la futura apertura al pubblico, il sito diventerà una delle principali esposizioni archeologiche della città.

Cosa ammirare nei Granai del Foro

  • Le anfore provenienti da diverse regioni del Mediterraneo, che testimoniano i traffici commerciali di Pompei.
  • I calchi delle vittime dell’eruzione, tra cui quello di un cane e di un albero.
  • Le grandi vasche e fontane in marmo che un tempo decoravano le case pompeiane.

Proprio accanto ai Granai del Foro si trova il Tempio di Giove, si riconosce facilmente sul lato nord della piazza: è rialzato su un alto podio con una scalinata frontale e resti di colonne imponenti.

Tempio di Giove (Regio VII – 8)

Il Tempio di Giove, situato nella parte nord del Foro di Pompei, fu costruito nel III secolo a.C. e divenne il principale luogo di culto cittadino. Dopo la conquista romana, fu dedicato alla Triade Capitolina (Giove, Giunone e Minerva). La struttura, rialzata su un alto podio con tre navate interne, era decorata con colonne corinzie e statue monumentali. Danneggiato dal terremoto del 62 d.C., era ancora in restauro quando l’eruzione del 79 lo seppellì. Gli scavi hanno riportato alla luce imponenti resti della cella e un grande altare nel Foro.

Perché visitare il Tempio di Giove
Il Tempio di Giove è uno dei simboli di Pompei e rappresenta l’importanza del Foro come centro religioso e politico della città. La sua posizione scenografica, con il Vesuvio sullo sfondo, lo rende una delle tappe più iconiche del sito archeologico.

Cosa ammirare nel Tempio di Giove

  • Il maestoso podio rialzato, accessibile tramite una scalinata.
  • Le colonne corinzie e i resti della cella templare.
  • Il grande altare posto in asse con il tempio nel Foro.

La vista spettacolare sul Vesuvio, che enfatizza il legame tra Pompei e la sua tragica fine.

Oltre il Tempio di Giove, sulla destra, vedrete l’Arco di Nerone, oltrepassatelo e percorrete Via del Foro (sempre in direzione del Vesuvio), sino a giungere all’incrocio con Via delle Terme. Girate a sinistra in Via delle Terme per visitare Terme del Foro.

Terme del Foro (Regio VII – 10)

Le Terme del Foro, costruite nel I secolo a.C., erano uno dei principali complessi termali di Pompei, situate vicino al Foro. Erano suddivise in settori maschili e femminili, con ambienti riscaldati da un avanzato sistema di caldaie e condutture. Dopo il terremoto del 62 d.C., rimasero le uniche terme funzionanti in città fino all’eruzione del 79 d.C. Tra le decorazioni più suggestive si trovano affreschi, mosaici e telamoni in terracotta che sostenevano la volta del tepidarium. Gli scavi borbonici del 1823 le riportarono alla luce.

Perché visitare le Terme del Foro
Le Terme del Foro offrono un’affascinante testimonianza della vita quotidiana di Pompei, mostrando l’importanza del bagno pubblico nella cultura romana. La loro posizione centrale le rende una tappa ideale per comprendere l’organizzazione sociale della città.

Cosa ammirare nelle Terme del Foro

  • Il tepidarium con le statue di telamoni e decorazioni in stucco.
  • Il frigidarium con la cupola affrescata e le scene di giardino.
  • Il calidarium con il sistema di riscaldamento ipocausto e la grande vasca in marmo.

Le antiche lucerne, ritrovate in gran numero, che illuminavano le terme per l’uso serale.

Di fronte alle Terme si trova la Casa del Poeta Tragico. Potete accedervi dall’entrata su Via delle Terme.

Casa del Poeta Tragico (Regio VI – 4)


La Casa del Poeta Tragico, risalente al II secolo a.C., è una delle dimore più celebri di Pompei grazie ai suoi straordinari affreschi e mosaici. Il nome deriva da un mosaico raffigurante una scena teatrale, mentre il celebre mosaico del Cave Canem (Attenti al cane) accoglie i visitatori all’ingresso. Le decorazioni appartengono al quarto stile pompeiano e includono affreschi ispirati ai miti greci, come Achille e Briseide e il sacrificio di Ifigenia. Gli scavi ottocenteschi trasferirono molte opere al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Perché visitare la Casa del Poeta Tragico
Questa casa permette di immergersi nell’eleganza dell’arte pompeiana, mostrando scene mitologiche di grande qualità. È un esempio straordinario della vita domestica dell’epoca, con decorazioni che riflettono il gusto raffinato dei suoi proprietari.

Cosa ammirare nella Casa del Poeta Tragico

  • Il mosaico del Cave Canem, simbolo dell’antica Pompei.
  • Gli affreschi mitologici, tra cui Achille e Briseide e il sacrificio di Ifigenia.
  • La raffinata decorazione in quarto stile pompeiano, con colori vivaci e dettagli elaborati.
  • La struttura della casa, con atrio, tablino e peristilio, tipica delle dimore patrizie romane.

Uscendo dalla Casa del Poeta Tragico su Via di Mercurio proseguite verso nord sino a incontrare l’entrata della Casa della Fontata Piccola, si trova sulla sinistra.

Casa della Fontana Piccola (Regio VI – 3)


La Casa della Fontana Piccola, situata su Via di Mercurio, è una delle dimore più raffinate di Pompei, celebre per la sua fontana-ninfeo decorata con mosaici colorati, conchiglie e statue bronzee. Costruita nel I secolo a.C., presenta un tipico schema abitativo romano con atrio, tablino e peristilio, le cui pareti sono adornate con affreschi di paesaggi e vedute marittime. Dopo un lungo restauro, che ha consolidato la struttura e preservato gli elementi decorativi, la casa è stata riaperta al pubblico, offrendo un viaggio nell’eleganza domestica dell’epoca romana.

Perché visitare la Casa della Fontana Piccola
Questa casa rappresenta un perfetto esempio della raffinatezza e del lusso nelle abitazioni pompeiane. La sua ricca decorazione testimonia il gusto estetico e lo status sociale del proprietario, rendendola una tappa imperdibile per chi vuole scoprire la vita privata dei cittadini di Pompei.

Cosa ammirare nella Casa della Fontana Piccola

  • La splendida fontana-ninfeo, rivestita di mosaici e ornata con statue.
  • Gli affreschi del peristilio, che raffigurano paesaggi e città marittime.
  • Il pavimento musivo dell’atrio e le decorazioni parietali in stile pompeiano.
  • L’architettura della domus, con ambienti ben conservati che offrono un’idea della vita domestica nell’antica Pompei.

Tornate sui vostri passi lungo Via di Mercurio fino all’incrocio con Via della Fortuna, quindi imboccate quest’ultima. Dopo poco meno di 50 metri avrete raggiunto la Casa del Fauno.

Casa del Fauno (Regio VI – 1)


La Casa del Fauno, una delle dimore più sontuose di Pompei, occupa un intero isolato e rappresenta un esempio straordinario dell’architettura romana repubblicana. Risalente al II secolo a.C., la casa vanta due atri, due peristili e un complesso termale privato, testimoniando la ricchezza dei suoi proprietari. Tra i tesori più celebri vi sono il Mosaico della Battaglia di Isso, oggi al Museo Archeologico di Napoli, e la statuetta in bronzo del Fauno danzante, simbolo della casa. Il sito conserva splendidi mosaici e affreschi che narrano la grandezza artistica e culturale di Pompei.

Perché visitare la Casa del Fauno
La Casa del Fauno permette di immergersi nell’opulenza della Pompei aristocratica, mostrando l’arte, l’architettura e lo stile di vita delle famiglie più influenti dell’epoca. È una delle case meglio conservate e più ricche di dettagli artistici dell’intera città.

Cosa ammirare nella Casa del Fauno

  • Il celebre Mosaico della Battaglia di Isso, una straordinaria opera musiva.
  • La statuetta del Fauno danzante, simbolo della dimora.
  • Gli eleganti peristili colonnati e gli ambienti riccamente decorati.

I mosaici e affreschi con scene mitologiche e dettagli raffinati, che rivelano l’influenza della cultura ellenistica.


La Casa del Fauno, una delle dimore più sontuose di Pompei, occupa un intero isolato e rappresenta un esempio straordinario dell’architettura romana repubblicana. Risalente al II secolo a.C., la casa vanta due atri, due peristili e un complesso termale privato, testimoniando la ricchezza dei suoi proprietari. Tra i tesori più celebri vi sono il Mosaico della Battaglia di Isso, oggi al Museo Archeologico di Napoli, e la statuetta in bronzo del Fauno danzante, simbolo della casa. Il sito conserva splendidi mosaici e affreschi che narrano la grandezza artistica e culturale di Pompei.

Perché visitare la Casa del Fauno
La Casa del Fauno permette di immergersi nell’opulenza della Pompei aristocratica, mostrando l’arte, l’architettura e lo stile di vita delle famiglie più influenti dell’epoca. È una delle case meglio conservate e più ricche di dettagli artistici dell’intera città.

Cosa ammirare nella Casa del Fauno

  • Il celebre Mosaico della Battaglia di Isso, una straordinaria opera musiva.
  • La statuetta del Fauno danzante, simbolo della dimora.
  • Gli eleganti peristili colonnati e gli ambienti riccamente decorati.

I mosaici e affreschi con scene mitologiche e dettagli raffinati, che rivelano l’influenza della cultura ellenistica.

Vuoi sapere di più sulla Casa del Fauno? Leggi il nostro articolo di approfondimento.

Tornate indietro su Via di Mercurio e imboccate Vicolo del Foro. Mentre passeggiate lungo il Foro, che avete già visitato, questa volta soffermatevi sulle costruzioni alla vostra sinistra. La prima che incontrerete è il Macellum.

Macellum (Regio VII – 12)

Il Macellum era il principale mercato alimentare di Pompei, situato nell’angolo nord-est del Foro. Costruito nel III secolo a.C. e rinnovato tra il 130 e il 120 a.C., subì vari restauri fino all’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Al suo interno si trovavano botteghe che vendevano carne, pesce e prodotti alimentari, con un’area centrale coperta da una struttura lignea conica per la pulizia del pesce. Decorato con affreschi mitologici e statue della famiglia imperiale, il Macellum offre uno spaccato sulla vita commerciale e sociale dell’epoca romana.

Perché visitare il Macellum

Il Macellum di Pompei era il principale mercato alimentare della città e rappresenta una straordinaria testimonianza della vita quotidiana in epoca romana. Qui si svolgevano le compravendite di carne, pesce e generi alimentari, mostrando l’efficienza del commercio pompeiano. Inoltre, la presenza di affreschi e statue legate al culto imperiale sottolinea l’importanza politica e religiosa di questo spazio. Visitandolo, potrai immergerti nell’atmosfera di un mercato romano e scoprire come funzionava l’economia dell’epoca.

Cosa ammirare nel Macellum

  • Le botteghe (tabernae) lungo i lati nord e ovest, un tempo destinate alla vendita di cibo e profumi.
  • L’area centrale del mercato, con dodici basi in tufo che sostenevano una copertura lignea e una vasca per la pulizia del pesce.
  • Il bancone in marmo per la vendita della carne e del pesce, dotato di uno scarico per il deflusso delle acque.
  • Gli affreschi mitologici, tra cui le rappresentazioni di Ulisse e Penelope e Medea che medita di uccidere i figli.

Le statue della famiglia imperiale, che un tempo ornavano il santuario interno e oggi sono conservate al Museo Archeologico di Napoli.

Proseguendo lungo il Foro, proprio accanto al Macellum, si trova il Santuario del Lari Pubblici.

Santuario dei Lari Pubblici (Regio VII – 13)

Il Santuario dei Lari Pubblici è un tempio romano probabilmente costruito dopo il terremoto del 62 d.C. per venerare le divinità protettrici della città. Alcuni studiosi ipotizzano che potesse essere dedicato al culto della famiglia imperiale o persino utilizzato come biblioteca pubblica, ma l’ipotesi più accreditata è che fosse un luogo di culto per i Lari. Al momento dell’eruzione del 79 d.C., il tempio era ancora in costruzione e fu sepolto sotto lapilli e cenere. Oggi, è uno dei siti più affascinanti di Pompei per comprendere il rapporto tra religione e vita pubblica nell’antica città.

Perché visitare il Santuario dei Lari Pubblici

Il Santuario dei Lari Pubblici rappresenta un esempio unico di culto pubblico a Pompei. La sua posizione strategica accanto al Tempio di Vespasiano e al Macellum dimostra l’importanza della religione nella vita politica ed economica della città. Osservando le sue strutture incomplete, è possibile immaginare il processo di costruzione e l’interruzione improvvisa causata dall’eruzione. La visita permette di approfondire il ruolo dei Lari nella religione romana e di ammirare le tecniche architettoniche dell’epoca.

Cosa ammirare nel Santuario dei Lari Pubblici

  • L’atrio centrale, con resti della pavimentazione in marmo e la base dell’altare sacrificale.
  • Le nicchie laterali, che probabilmente ospitavano statue di divinità o imperatori.
  • Il catino absidale, con la nicchia centrale e le colonne decorative.
  • Le tecniche costruttive visibili nelle mura in opera laterizia, incerta e reticolata.

Le basi delle colonne incompiute, che rivelano come il tempio fosse ancora in costruzione nel 79 d.C.

Terminata la visita al Tempio del Lari Pubblici passate nella struttura accanto, il Tempio del Genius Augusti.

Tempio del Genius Augusti (Regio VII – 14)

Il Tempio del Genius Augusti, noto anche come Tempio di Vespasiano, è un luogo di culto situato nel Foro di Pompei, dedicato al genio degli imperatori romani. La sua datazione è incerta: alcuni studiosi ritengono che risalga all’età augustea, mentre altri lo collocano in un periodo successivo. L’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. lo seppellì prima che i lavori di completamento fossero ultimati. Scavato nel XIX secolo, oggi conserva un importante altare in marmo con un bassorilievo raffigurante un sacrificio.

Perché visitare il Tempio del Genius Augusti

Il Tempio del Genius Augusti è un esempio affascinante di architettura sacra romana, che riflette la devozione imperiale a Pompei. La sua posizione nel Foro lo rende una tappa obbligata per chi vuole comprendere il legame tra religione e potere politico nell’antica città. Inoltre, l’altare decorato con scene di sacrificio offre una rara testimonianza dei rituali pubblici dell’epoca.

Cosa ammirare nel Tempio del Genius Augusti

  • L’altare in marmo, con il bassorilievo del sacrificio di un toro.
  • Il cortile centrale, con resti di colonne e decorazioni architettoniche.
  • Le finestre cieche sulle pareti, sormontate da timpani triangolari e lunati.
  • Il podio del tempio, dove un tempo si ergeva la statua dell’imperatore.

Le stanze sul retro, usate probabilmente dai sacerdoti e dai mercanti.

Uscite dal Tempio del Genius Augusti ed entrate nell’ultimo edifico che troverete su questo tratto di strada: l’Edificio di Eumachia.

Portico della Concordia Augusta (Edificio di Eumachia) (Regio VII – 15)

L’Edificio di Eumachia è una delle strutture più imponenti del Foro di Pompei, costruita in epoca tiberiana per volere della sacerdotessa Eumachia. Destinato probabilmente al commercio della lana o come sede della corporazione dei fullones (lavandai), l’edificio presenta un’elegante architettura con colonne marmoree e decorazioni raffinate. Danneggiato dal terremoto del 62 d.C., era ancora in fase di restauro quando fu sepolto dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Oggi è un esempio di architettura pubblica di epoca imperiale.

Perché visitare l’Edificio di Eumachia

L’Edificio di Eumachia è un’importante testimonianza della vita economica di Pompei, offrendo uno sguardo sul ruolo delle corporazioni e del commercio locale. Inoltre, la sua costruzione da parte di una donna sottolinea l’influenza femminile nella società romana. Il sito è una tappa fondamentale per chi vuole comprendere la struttura urbana e commerciale dell’antica Pompei.

Cosa ammirare nell’Edificio di Eumachia

  • La facciata monumentale, decorata con rilievi in marmo raffiguranti tralci d’acanto e animali.
  • Il portico colonnato a doppio ordine, con colonne doriche e ioniche.
  • Le esedre, che ospitavano statue di Cesare, Augusto, Enea e Romolo.
  • Il corridoio laterale, rivestito in marmi colorati e utilizzato come magazzino.

La statua di Eumachia, un tempo collocata nell’edificio e oggi conservata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Proseguite oltre Via dell’Abbondanza (si trova a sinistra) e dirigetevi verso Via delle Scuole, sul lato meridionale del Foro. Sulla destra vedete tre strutture, sono gli Edifici municipali.

Edifici Municipali (Regio VIII – 3)

Gli Edifici Municipali di Pompei, situati sul lato meridionale del Foro, ospitavano gli organi amministrativi della città. Si tratta di tre strutture molto simili, destinate rispettivamente alla Curia, sede dei decurioni (una sorta di consiglieri comunali), alla sede dei duoviri, i massimi rappresentanti della città (paragonabili ai sindaci), e alla sede degli edili, responsabili della manutenzione urbana e dei servizi pubblici. Sebbene la funzione generale degli edifici sia chiara, vi sono ancora incertezze sulla loro precisa destinazione.

Perché visitare gli Edifici municipali

Visitare gli edifici municipali di Pompei permette di comprendere l’organizzazione politica e amministrativa della città romana. Questi edifici raccontano il funzionamento della vita pubblica e mostrano il ruolo centrale del Foro come centro decisionale della comunità.

Cosa ammirare negli Edifici municipali

  • Il pavimento in marmo della Curia, ancora visibile, e le nicchie che ospitavano statue onorarie.
  • Il podio nella sede dei duoviri, dove venivano custoditi gli archivi amministrativi.
  • L’architettura simmetrica delle tre strutture, che riflette l’ordine e l’organizzazione della città romana.
  • La posizione centrale nel Foro, che evidenzia l’importanza politica e amministrativa di questi edifici.

Proseguite verso ovest e imboccate il Vicolo di Championnet. Dopo pochi passi, troverete l’ingresso della Casa di Championnet.

Casa di Championnet (Regio VIII – 4)

La Casa di Championnet è un complesso residenziale di lusso situato a sud del Foro di Pompei. Caratterizzato da terrazze panoramiche affacciate sul golfo e da una struttura articolata su più livelli, il quartiere era abitato da ricchi aristocratici pompeiani. Recentemente restaurato grazie al Grande Progetto Pompei, include oltre 60 ambienti, con cucine, un panificio, un impianto termale privato e splendidi mosaici protetti da innovative coperture. Il percorso espositivo permette di esplorare anche la vicina Casa del Marinaio, nota per il suo mosaico navale.

Perché visitare la Casa di Championnet

Questo quartiere residenziale permette di comprendere lo stile di vita dell’aristocrazia pompeiana, con dimore sontuose e una posizione privilegiata. L’apertura recente e il restauro accurato offrono un’occasione unica per esplorare un’area a lungo interdetta al pubblico.

Cosa ammirare nella Casa di Championnet

  • Le terrazze panoramiche con vista sul golfo di Napoli
  • Gli ambienti sotterranei, tra cui una cucina e un panificio
  • I mosaici geometrici, protetti da moderne coperture
  • La Casa del Marinaio, con il mosaico raffigurante navi e un impianto termale privato
  • Il Cortile delle Murene, con una grande vasca per piscicoltura

I reperti esposti, tra cui anfore, utensili da cucina e frammenti di affreschi

Uscite di nuovo in Vicolo di Championnet e svoltate a destra su Via delle Scuole. Percorretela fino in fondo e troverete la Casa dei Mosaici Geometrici.

Casa dei Mosaici Geometrici (VIII – 5)

La Casa dei Mosaici Geometrici è una delle domus più grandi di Pompei, con oltre 60 ambienti disposti su terrazze panoramiche affacciate sulla Valle del Sarno. Risalente al II secolo a.C., la casa è il risultato della fusione di due abitazioni preesistenti, arricchite con un grande peristilio e un giardino porticato. Deve il suo nome ai pregevoli mosaici in bianco e nero che decorano i pavimenti con motivi geometrici. Dopo importanti restauri, la domus è stata riaperta al pubblico nel 2016 nell’ambito del Grande Progetto Pompei.

Perché visitare la Casa dei Mosaici Geometrici

Visitare la Casa dei Mosaici Geometrici permette di scoprire una delle dimore più sontuose di Pompei, espressione del lusso e del potere dell’aristocrazia cittadina. La sua posizione panoramica e la straordinaria decorazione pavimentale offrono un’esperienza unica per comprendere l’evoluzione dell’architettura domestica romana.

Cosa ammirare nella Casa dei Mosaici Geometrici

  • Mosaici geometrici con motivi a labirinto e a scacchiera in tessere bianche e nere.
  • Struttura scenografica con terrazze su più livelli affacciate sulla Valle del Sarno.
  • Atrio monumentale con impluvium e accesso al tablino e al grande peristilio.
  • Giardino porticato, realizzato con l’ampliamento della casa in epoca successiva.

Vista sulla cinta muraria e sul Foro, che testimonia la posizione privilegiata della domus.

Tornate indietro lungo Via delle Scuole sino al Foro, quindi imboccate di nuovo Via Marina, la strada percorsa all’inizio dell’itinerario. Di fronte al Santuario di Apollo, che avete già visitato, si trova la Basilica, un edificio che merita particolare attenzione.

Basilica (Regio VIII – 2)


La Basilica di Pompei, costruita tra il 130 e il 120 a.C., è uno dei più importanti edifici pubblici della città. Situata nell’angolo sud-occidentale del Foro, era un centro per le funzioni giuridiche e commerciali. La sua imponente struttura, caratterizzata da una navata centrale con colonne ioniche e un tribunal, la rende uno degli esempi più rappresentativi dell’architettura romana. Sepolta dall’eruzione del 79 d.C., fu riportata alla luce nel XIX secolo e oggi rappresenta una tappa fondamentale per chi visita gli scavi.

Perché visitare la Basilica
La Basilica di Pompei permette di comprendere l’organizzazione della vita pubblica e politica della città romana. Qui si svolgevano processi e attività commerciali, offrendo uno spazio sicuro e coperto per i cittadini. La sua maestosità architettonica, con colonne ioniche e un’ampia navata centrale, testimonia l’importanza del Foro come fulcro della città.

Cosa ammirare nella Basilica

  • Navata centrale: circondata da 28 colonne ioniche alte circa 11 metri.
  • Tribunal: spazio dove si amministrava la giustizia, con colonne corinzie.
  • Portico di Popidio: elemento architettonico che mascherava edifici irregolari.
  • Resti di decorazioni in stucco: simulazione di blocchi marmorei sulle pareti.

Pozzo e fontana: testimoni della gestione delle risorse idriche.

Vuoi saperne di più sulla Basilica di Pompei? Leggi il nostro articolo di approfondimento.

Proseguendo verso Porta Marina, accanto alla Basilica, troverete il Santuario di Venere.

Il Santuario di Venere (Regio VIII – 1)

Il Santuario di Venere a Pompei è uno dei templi più importanti della città, costruito dopo la conquista romana per onorare la dea protettrice della colonia. Situato in una posizione panoramica, il tempio venne ampliato in epoca giulio-claudia, ma fu gravemente danneggiato dal terremoto del 62 d.C. e sepolto dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Oggi, i resti del colonnato, dell’altare in travertino e della pavimentazione offrono un’affascinante testimonianza della vita religiosa e sociale dell’antica Pompei.

Perché visitare il Santuario di Venere

Il Santuario di Venere è un luogo simbolico per comprendere la religione e la cultura dell’antica Pompei. Dedicato alla dea dell’amore e della bellezza, il tempio aveva anche un ruolo politico e sociale, fungendo da punto di riferimento per cerimonie pubbliche e festività cittadine. La sua posizione panoramica, con vista sul Golfo di Napoli, lo rende un sito particolarmente suggestivo da esplorare.

Cosa ammirare nel Santuario di Venere

  • Colonnato ionico: Resti delle imponenti colonne che circondavano il tempio.
  • Altare in travertino: Punto centrale delle cerimonie religiose, dove si svolgevano sacrifici e offerte.
  • Pavimentazione originale: Frammenti di mosaici e marmi colorati che decoravano il santuario.
  • Pedestalli equestri: Probabili basi per statue di figure di rilievo della società romana.
  • Resti architettonici: Tracce del podio, dei cunicoli sotterranei e delle strutture collegate al santuario.

Vuoi saperne di più sul Santuario di Venere a Pompei? Leggi il nostro articolo di approfondimento.

Prima di uscire da Porta Marina e concludere la visita, se avete ancora del tempo a disposizione, vi consiglio di dedicarlo all’Antiquarium, il museo degli Scavi di Pompei.

Antiquarium (Regio VIII – 19)

L’Antiquarium di Pompei è un museo situato all’interno del Parco Archeologico, che offre una panoramica completa sulla storia della città, dalla sua fondazione in epoca sannitica fino alla distruzione causata dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Rinnovato nel 2021, il museo espone affreschi, sculture, oggetti d’uso quotidiano e i celebri calchi delle vittime. Grazie a un allestimento moderno e supporti multimediali, i visitatori possono comprendere meglio la vita a Pompei, arricchendo l’esperienza degli Scavi con una visione più dettagliata.

Perché visitarlo?

L’Antiquarium è fondamentale per chi desidera comprendere appieno Pompei prima di esplorarne le rovine. Oltre a esporre reperti fragili che non potrebbero resistere all’aperto, fornisce un contesto storico attraverso ricostruzioni multimediali, teche e pannelli esplicativi. La visita permette di osservare oggetti di vita quotidiana, decorazioni architettoniche e strumenti utilizzati dagli antichi pompeiani, offrendo una prospettiva più chiara sulla cultura, l’arte e la società romana.

Cosa ammirare?

  • I calchi delle vittime dell’eruzione, una delle testimonianze più toccanti della tragedia di Pompei.
  • I mosaici e gli affreschi originali, provenienti da ville e templi della città.
  • Le suppellettili e gli oggetti quotidiani, come vasellame, attrezzi da lavoro e strumenti chirurgici.
  • La sala immersiva, che ricrea digitalmente ambienti di celebri domus pompeiane.
  • Le statue e i rilievi mitologici, tra cui il busto di Dioniso e la metopa con il Supplizio di Issione.
  • Gli argenti di Moregine, preziosi manufatti di epoca romana.
  • I supporti digitali interattivi, che rendono la visita coinvolgente e informativa.

L’Antiquarium è una tappa imprescindibile per chi desidera esplorare Pompei con maggiore consapevolezza e apprezzarne la ricchezza artistica e culturale.

Vuoi saperne di più sull’Antiquarium di Pompei? Leggi il nostro articolo di approfondimento.

Uscendo da Porta Marina e dirigendovi verso Piazza Esedra, potete concludere questo breve itinerario con una visita alla Villa Imperiale.

Villa Imperiale (Regio VIII – 18)


Villa Imperiale è una residenza suburbana romana situata vicino a Porta Marina, nella parte occidentale degli scavi di Pompei, sotto il Tempio di Venere. Costruita alla fine del I secolo a.C., subì danni durante il terremoto del 62 d.C., venne ristrutturata e poi parzialmente demolita per far spazio a granai. Ricca di affreschi in terzo e quarto stile, conserva decorazioni mitologiche e architettoniche di grande pregio. Scoperta in epoca borbonica, fu nuovamente scavata nel 1947 da Amedeo Maiuri.

Perché visitare Villa Imperiale
La Villa Imperiale offre un raro esempio dell’evoluzione artistica e architettonica di Pompei, con affreschi ben conservati che raccontano la vita e la cultura dell’epoca. La sua posizione panoramica e le decorazioni in terzo e quarto stile permettono di immergersi nell’atmosfera raffinata di una residenza aristocratica romana.

Cosa ammirare nella Villa Imperiale

  • Affreschi mitologici, tra cui Dedalo e Icaro, Teseo e il Minotauro, e il ciclo tebano.
  • Decorazioni architettoniche in terzo e quarto stile, con fregi di putti e motivi dionisiaci.
  • Il peristilio, un giardino con colonne scanalate in stucco e vista sul mare.
  • Il triclinio e la diaeta, con decorazioni geometriche, candelabri e raffigurazioni di poeti come Saffo e Alceo.

Il portico, composto da 43 colonne che incorniciavano il giardino della villa.

Conclusione del nostro itinerario di 2 ore a Pompei

Eccoci giunti al termine del nostro itinerario “Express” degli Scavi di Pompei. Due ore sono appena un assaggio per un luogo così straordinario, ma speriamo che le meraviglie che avete ammirato vi abbiano trasmesso il valore storico e il fascino senza tempo di questa città sepolta. Pompei merita di essere scoperta con calma, ed è per questo che abbiamo preparato altri itinerari più approfonditi, pensati per chi desidera esplorarne ogni angolo e lasciarsi sorprendere ancora. Vi aspettiamo per un prossimo viaggio nel passato!

Articoli simili