Itinerari

Visitare gli Scavi di Pompei in 3 ore

Pompei è un sito archeologico di straordinaria bellezza e vastità, e orientarsi tra le sue rovine può sembrare una sfida, soprattutto con poco tempo a disposizione. Se ti stai chiedendo cosa vedere a Pompei in 3 ore, questo itinerario rappresenta un’opzione ideale: un percorso bilanciato che permette di scoprire le tappe essenziali senza dover correre troppo.  

Il Parco Archeologico di Pompei è molto esteso, ma la maggior parte dei visitatori riesce a farsi un’idea generale della città antica e dei suoi punti più caratteristici in circa tre ore. In questo tempo, potrai esplorare alcuni dei luoghi più iconici, come il Foro, il Teatro Grande, il Lupanare e la Casa del Fauno, veri e propri simboli di Pompei. Tuttavia, queste sono solo alcune delle meraviglie che il sito custodisce.  

Se desideri approfondire ancora di più la storia e i segreti di Pompei, potresti avere bisogno di più tempo per visitare le zone meno battute e scoprire dettagli nascosti tra le rovine. Tre ore, però, offrono già una panoramica completa dell’antica città e delle sue attrazioni più significative. Qualunque sia la durata della tua visita, una buona pianificazione ti permetterà di vivere un’esperienza memorabile e di immergerti nell’atmosfera senza tempo di Pompei. Se dopo questo itinerario vorrai tornare per esplorare ancora di più, potrai scegliere uno dei nostri percorsi più approfonditi per scoprire ogni angolo di questo straordinario sito archeologico.

Nota: ogni tappa del percorso consigliato è indicata tra parentesi con un numero romano seguito da un numero arabo, ad esempio (Regio VI – 1). Il numero romano, noto come Regio, rappresenta una delle suddivisioni ufficiali del sito archeologico degli Scavi di Pompei. Ogni Regio corrisponde a una specifica area geografica o zona funzionale all’interno dell’antica città, come aree residenziali, commerciali, pubbliche o religiose. Il numero arabo che segue la Regio identifica la posizione esatta del luogo all’interno di quella specifica area, secondo la mappa ufficiale degli Scavi Archeologici di Pompei. Questo sistema di numerazione facilita l’orientamento e la navigazione tra le diverse attrazioni, permettendo ai visitatori di seguire il percorso in modo organizzato e informato, assicurando una visita efficiente.

Itinerario consigliato per visitare Pompei in tre ore

La visita a Pompei con il nostro itinerario di tre ore inizia da Piazza Esedra. Oltrepassata la biglietteria in Piazza Esedra (Porta Marina Inferiore), proseguite per il Viale delle Ginestre in direzione est. Sino a raggiungere il Quadriportico dei Teatri.

Quadriportico dei Teatri (Regio VIII – 11)

Vista dall’alto del Quadriportico dei Teatri a Pompei con portici e prato centrale

Il Quadriportico dei Teatri, noto anche come Caserma dei Gladiatori, è un’imponente struttura di epoca romana situata a Pompei. Inizialmente costruito nel I secolo a.C. come foyer per gli spettatori dei teatri, divenne una scuola per gladiatori dopo il terremoto del 62 d.C. Tuttavia, l’eruzione del Vesuvio nel 79 lo seppellì prima che i lavori di ristrutturazione fossero completati. Gli scavi borbonici hanno riportato alla luce questa affascinante testimonianza dell’arte gladiatoria, dove furono rinvenuti elmi, spade decorate e scheletri di combattenti.

Indicazione Google Maps:

https://maps.app.goo.gl/vG96NYB1Nrt8vcHf8

Perché visitare il Quadriportico dei Teatri

Il Quadriportico dei Teatri offre un’interessante prospettiva su due aspetti cruciali della società pompeiana: lo spettacolo teatrale e l’addestramento gladiatorio. Questo spazio rappresenta un’evoluzione nell’uso degli edifici pubblici, trasformandosi da luogo di ritrovo per gli spettatori a una vera e propria caserma per gladiatori.

Cosa ammirare nel Quadriportico dei Teatri

  • Il colonnato dorico con 74 colonne in tufo, che delimita il grande cortile centrale.
  • Le stanze dei gladiatori, piccole celle costruite dopo il terremoto del 62 d.C.
  • L’architettura originaria del quadriportico, con i suoi accessi ai teatri e la scalinata che conduceva al Foro Triangolare.

Oltrepassando il Quadriportico potrete raggiungere il Teatro Grande.

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Teatro Grande (Regio VIII – 10)

Vista dall’alto del Teatro Grande di Pompei con turisti al centro della scena

Il Teatro Grande di Pompei è una delle strutture più impressionanti dell’antica città, testimone della vivace vita culturale pompeiana. Costruito in epoca sannitica e ampliato dai Romani, il teatro poteva ospitare fino a 5.000 spettatori, dimostrando l’importanza dell’intrattenimento e della socialità nella società antica. Qui si svolgevano rappresentazioni di commedie, tragedie e mimi, attirando cittadini di ogni classe sociale. Oggi il Teatro Grande è un luogo affascinante, dove si può ancora percepire l’atmosfera degli spettacoli di duemila anni fa.

Indicazione Google Maps:

https://maps.app.goo.gl/zouDe2ULNk5SSx8eA

Perché visitare il Teatro Grande di Pompei

Visitare il Teatro Grande permette di immergersi nella cultura e nella vita sociale dell’antica Pompei, comprendendo il ruolo fondamentale che il teatro aveva per la comunità. La grandezza dell’edificio e la sua capacità di accogliere un pubblico numeroso mostrano l’importanza delle rappresentazioni nella vita quotidiana, trasformando il teatro in un punto d’incontro per la città.

Cosa ammirare nel Teatro Grande di Pompei

  • Le gradinate semicircolari, disposte in modo da garantire un’ottima visuale agli spettatori.
  • L’acustica eccezionale, ancora oggi sperimentabile parlando dal centro della scena.
  • L’architettura romana, con la cavea suddivisa in settori per le diverse classi sociali.
  • La suggestione storica, sedendosi sugli spalti e immaginando gli antichi spettacoli che animavano la città.

Un’esperienza imperdibile per comprendere il fascino e la vivacità della Pompei di duemila anni fa.

Terminata la visita al Teatro Grande, potete accedere all’Odeion (o Teatro Piccolo), situato subito accanto, sulla destra.

Odeion o Teatro Piccolo (Regio VIII – 12)

Vista frontale dell’interno del Teatro Piccolo di Pompei con gradinate in pietra

Il Teatro Piccolo, noto anche come Odeion, è una struttura teatrale di epoca romana, costruita tra l’80 e il 75 a.C. grazie al finanziamento di due magistrati romani. Questo piccolo teatro coperto era destinato a spettacoli musicali e declamazioni di poesie, offrendo un’acustica eccellente grazie alla sua architettura. Con una capacità di circa 1.300 spettatori, il teatro presenta decorazioni in marmo e affreschi in secondo stile. Riportato alla luce nel XIX secolo, rappresenta un’importante testimonianza della vita culturale di Pompei.

Indicazione Google Maps:

https://maps.app.goo.gl/bg85xqLf7rcunNfK7

Perché visitare il Teatro Piccolo di Pompei

Il Teatro Piccolo è un luogo perfetto per scoprire il lato più intimo e raffinato dell’intrattenimento pompeiano, riservato a spettacoli che richiedevano un’acustica eccezionale, come concerti e recitazioni. La struttura conserva ancora dettagli architettonici e decorativi che permettono di immaginare l’atmosfera di questi eventi esclusivi.

Cosa ammirare nel Teatro Piccolo di Pompei

  • L’orchestra in marmo colorato, donata in epoca augustea.
  • I telamoni inginocchiati in tufo, elementi scultorei tipici dell’arte ellenistica.
  • Le gradinate in tufo con cavità posteriori, pensate per il massimo comfort degli spettatori.
  • La raffinata acustica, che rendeva il teatro ideale per spettacoli musicali e declamazioni.
  • Le balaustre decorate con zampe di grifo alate, simboli di potenza e protezione.

Un piccolo gioiello di Pompei che offre un’esperienza immersiva nella cultura teatrale romana.

Vuoi saperne di più sul Teatro Grande e l’Odeion? Leggi il nostro articolo di approfondimento.

Uscite dall’Odeion su Via Stabiana e proseguite verso nord fino all’incrocio con il Vicolo del Menandro. Prima di imboccarlo, soffermatevi ad ammirare la suggestiva Via Stabiana che si estende ancora verso nord. Una volta entrati nel Vicolo del Menandro, dopo circa 100 metri, troverete sulla destra la Casa del Menandro.

Casa del Menandro (Regio I – 7)

La Casa del Menandro è una sontuosa domus pompeiana di circa 1800 m², un esempio perfetto di residenza appartenente a una famiglia benestante dell’antica Pompei. Scavata tra il 1926 e il 1932, la casa prende il nome da un affresco raffigurante il poeta greco Menandro. L’abitazione ha subito diverse modifiche nel tempo, con l’aggiunta di un peristilio e di terme private. Particolarmente significativo è il ritrovamento di un “tesoro” di oggetti in argento e monete, nascosto durante i restauri prima dell’eruzione del Vesuvio.

Indicazione Google Maps:

https://maps.app.goo.gl/QYgCpTMt186otZEn7

Perché visitare la Casa del Menandro

La Casa del Menandro è una delle domus meglio conservate di Pompei e permette di comprendere la vita quotidiana dell’élite romana. L’eleganza delle decorazioni e la presenza di terme private testimoniano il lusso e il prestigio di questa abitazione, offrendo una finestra unica sulla società pompeiana.

Cosa ammirare nella Casa del Menandro

  • L’atrio: uno degli ambienti più antichi della casa, costruito intorno al 250 a.C.
  • Il peristilio: un ampio cortile porticato aggiunto in epoca augustea.
  • Le pitture del quarto stile: tra cui l’affresco di Menandro, che dà il nome alla domus.
  • Il mosaico del calidarium: con una raffigurazione di acanto circondato da pesci e delfini.

Proprio di fronte alla Casa del Menandro, sempre nel Vicolo del Menandro, si trova la Casa del Criptoportico, che merita di sicuro una visita.

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Casa del Criptoportico (Regio I – 5)

Peristilio con colonne e giardino nella Casa del Criptoportico a Pompei

La Casa del Criptoportico, situata in una zona centrale di Pompei, è una residenza di lusso costruita su due livelli, caratterizzata dalla presenza di un elegante criptoportico con affreschi ispirati all’Iliade, un complesso termale privato e un ampio oecus con decorazioni dionisiache. L’abitazione, originariamente annessa alla Casa del Sacello Iliaco, venne separata dopo il terremoto del 62 d.C. e subì importanti trasformazioni. Nel 1914 furono ritrovati i resti di diverse vittime dell’eruzione. La domus è un raro esempio di residenza urbana dotata di strutture tipiche delle ville suburbane.

Indicazione Google Maps:

https://maps.app.goo.gl/9Y3ERApJd8WZWhJt5

Perché visitare la Casa del Criptoportico?

La Casa del Criptoportico è un’eccezionale testimonianza della ricchezza e del gusto estetico dei suoi proprietari. La presenza di un criptoportico decorato con scene mitologiche e un complesso termale privato la rende unica tra le domus pompeiane. Inoltre, visitandola, si può comprendere come la vita dei suoi abitanti fu drammaticamente interrotta dall’eruzione del Vesuvio, testimoniata dai calchi delle vittime ritrovati nel giardino.

Cosa ammirare nella Casa del Criptoportico?

  • Il criptoportico: un elegante corridoio sotterraneo decorato con affreschi che raffigurano scene tratte dall’Iliade, testimonianza dell’alta cultura della famiglia.
  • Le terme private: rare nelle case urbane di Pompei, presentano affreschi di Secondo Stile e raffinati mosaici.
  • L’oecus con mosaico: una grande sala di soggiorno con decorazioni ispirate al mondo dionisiaco.
  • Il triclinio estivo: una sala da banchetto con pareti dipinte di rosso e motivi vegetali.

Vuoi saperne di più sulla Casa del Criptoportico? Leggi il nostro articolo di approfondimento.

Uscite su Vicolo del Menandro e proseguite per pochi metri fino a incontrare Vicolo di Paquius Proculus. Prendetelo e camminate verso nord per circa 50 metri fino all’incrocio con Via dell’Abbondanza. Svoltate a sinistra (verso ovest) e oltrepassate l’incrocio con Via Stabiana, che si dirige a nord. Restate su Via dell’Abbondanza e, poco più avanti, potrete visitare le Terme Stabiane accedendo dalla porta situata sul lato meridionale, affacciata su Via dell’Abbondanza.

Terme Stabiane (Regio VII – 16)

Veduta angolare del cortile con colonne delle Terme Stabiane

Le Terme Stabiane rappresentano uno dei complessi termali più antichi di Pompei, risalente al IV-III secolo a.C. Situate lungo la Via Stabiana, vennero ampliate nel II secolo a.C. e subirono restauri fino all’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Il complesso comprende una palestra trapezoidale con piscina, due sezioni separate per uomini e donne e ambienti termali tipici dell’epoca romana, come il frigidarium, tepidarium e calidarium, riscaldati da un avanzato sistema di ipocausto.

Indicazione Google Maps:

https://maps.app.goo.gl/km5xkvCPxsa5ey5k7

Perché visitare le Terme Stabiane?

Visitare questo complesso termale offre un’immersione nella cultura del benessere e dell’igiene nell’antica Roma. Le terme erano un luogo di socialità e relax, permettendo ai visitatori di comprendere meglio la quotidianità dei pompeiani e il sofisticato sistema di riscaldamento utilizzato.

Cosa ammirare nelle Terme Stabiane?

  • La palestra e la piscina, luoghi di allenamento e relax.
  • Gli ambienti termali, con le loro stanze a temperatura progressiva.
  • Il sistema di ipocausto, un ingegnoso meccanismo di riscaldamento.
  • Le decorazioni e gli stucchi, ben conservati nella sezione femminile.

Vuoi sapere di più sulle Terme Stabiane? Leggi il nostro articolo di approfondimento.

Uscendo dalle Terme Stabiane su Via dell’Abbondanza, proseguite verso ovest per pochi metri, quindi svoltate a destra in Vicolo del Lupanare. Se invece vi trovate già in Vicolo del Lupanare, continuate per circa 80 metri verso nord fino a raggiungere il famoso Lupanare, sulla sinistra.

Lupanare (Regio VII – 18)

Affreschi erotici vicino al soffitto del Lupanare di Pompei

Il Lupanare di Pompei è il più celebre bordello dell’antica città, testimone di una realtà sociale spesso trascurata. Costruito su due livelli, era organizzato in piccole stanze con letti in muratura e decorato con affreschi espliciti che servivano da “catalogo” per i clienti. I graffiti lasciati dai visitatori offrono una vivida testimonianza della vita quotidiana e delle abitudini sessuali dell’epoca. Questo luogo fornisce un’inedita prospettiva sulla società pompeiana, inclusa la condizione delle prostitute, spesso schiave.

Indicazione Google Maps:

https://maps.app.goo.gl/fqRKhjNyiBCQjyAV8

Perché visitare il Lupanare?

Il Lupanare permette di esplorare un aspetto autentico e spesso ignorato della vita romana. La sua visita aiuta a comprendere meglio la mentalità dell’epoca, il ruolo della prostituzione nell’economia e il modo in cui la sessualità era vissuta e regolamentata nella società romana.

Cosa ammirare nel Lupanare?

  • Affreschi erotici: dipinti sulle pareti, raffigurano scene sessuali ed erano utilizzati come una sorta di “catalogo” dei servizi offerti.
  • Piccole stanze (cubicula): ciascuna dotata di un letto in pietra, che rappresenta l’arredo essenziale del luogo.
  • Graffiti antichi: incisioni lasciate dai clienti e dalle prostitute, contenenti nomi, battute ironiche e riferimenti all’attività del bordello.
  • Struttura su due livelli: il piano inferiore era destinato alla clientela comune, mentre il superiore probabilmente ospitava clienti più facoltosi o le stesse lavoratrici.

Vuoi sapere di più sul Lupanare? Leggi il nostro articolo di approfondimento.

Usciti su Vicolo del Lupanare, proseguite verso nord fino a raggiungere Vicolo degli Augustali. Appena svoltato a sinistra avrete la possibilità di visitare la Casa dell’Orso Ferito.

Casa dell’Orso Ferito (Regio VII – 19)

Fontana decorativa a mosaico con affreschi e pavimento musivo nella Casa dell’Orso Ferito a Pompei

La Casa dell’Orso Ferito è una raffinata domus di Pompei, nota per il suo straordinario mosaico pavimentale, raffigurante un orso ferito da una lancia, considerato un simbolo apotropaico per allontanare le influenze negative. L’abitazione, chiusa per quasi vent’anni, è stata restaurata e ora accessibile grazie a una passerella di vetro che preserva i preziosi pavimenti musivi. Tra gli elementi più affascinanti della domus spicca la fontana a ninfeo, decorata con conchiglie e tessere colorate, con figure mitologiche di Nettuno e Venere, che evocano il fascino della vita domestica pompeiana.

Indicazione Google Maps:

https://maps.app.goo.gl/3bvjWYkVX8XYN1ug9

Perché visitare la Casa dell’Orso Ferito

Questa domus offre un’immersione nell’arte e nella spiritualità degli antichi romani, rivelando il valore delle immagini simboliche nella protezione della casa. Il suo mosaico e la splendida fontana mostrano l’eleganza e il lusso delle abitazioni aristocratiche di Pompei, offrendo uno spaccato unico sulla vita privata e sui gusti estetici dell’epoca.

Cosa ammirare nella Casa dell’Orso Ferito

  • Il mosaico dell’orso ferito, oggi restaurato e visibile attraverso una protezione in vetro, uno degli esempi più evocativi di arte musiva pompeiana.
  • La fontana a ninfeo, decorata con mosaici policromi e pietre naturali, con figure mitologiche di Nettuno e Venere.
  • Gli ambienti decorati, con raffinati affreschi e pavimenti in marmo e calcari colorati, che testimoniano l’eleganza della dimora.
  • L’ingresso al tablino, con un suggestivo pavimento mosaicato che introduce il visitatore in un percorso di scoperta tra arte e storia.

Vuoi saperne di più sulla Casa dell’Orso Ferito? Leggi il nostro articolo di approfondimento.

Terminata la visita, tornate su Vicolo degli Augustali e proseguite verso ovest per 150 metri fino a svoltare a destra in Via del Foro. Continuate verso nord imboccando Via di Mercurio, quindi svoltate a destra in Vicolo di Mercurio. Proseguite lungo il vicolo e scendete in Vicolo del Fauno per circa 40 metri, fino a raggiungere l’ingresso della Casa del Fauno.

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Casa del Fauno (Regio VI – 1)

Statua del fauno danzante nella fontana della Casa del Fauno

La Casa del Fauno è una delle dimore più imponenti di Pompei, occupando un intero isolato con i suoi 3000 metri quadrati. Costruita nel III secolo a.C. e ampliata nel II secolo a.C., rappresentava una delle abitazioni più lussuose della città. Deve il suo nome alla statuetta in bronzo del fauno danzante ritrovata nell’impluvium dell’atrio. Oltre alle sue vaste dimensioni, la casa è celebre per il Mosaico della Battaglia di Isso, capolavoro artistico che ritrae lo scontro tra Alessandro Magno e Dario III. La struttura comprende due atri, due peristili, numerosi ambienti e perfino un quartiere termale privato.

Indicazione Google Maps:

https://maps.app.goo.gl/8itPen1snV5qunRh6

Perché visitare la Casa del Fauno?

Questa domus permette di scoprire l’eleganza e la grandiosità della vita aristocratica romana a Pompei. Le sue dimensioni, i raffinati mosaici e le soluzioni architettoniche innovative ne fanno un esempio straordinario di abitazione patrizia dell’epoca repubblicana.

Cosa ammirare nella Casa del Fauno?

  • Statuetta del fauno danzante: collocata nell’impluvium dell’atrio, è il simbolo della casa e uno degli elementi più iconici di Pompei.
  • Mosaico della Battaglia di Isso: capolavoro artistico che ritrae lo scontro tra Alessandro Magno e Dario III, oggi conservato al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
  • Mosaici minori: raffigurazioni dettagliate di animali, nature morte e scene di vita quotidiana, che decorano diversi ambienti della domus.
  • Grande peristilio: circondato da un doppio ordine di colonne, rappresenta uno degli spazi più scenografici della casa.
  • Architettura e giochi prospettici: la disposizione degli ambienti crea un effetto visivo che esalta la maestosità della dimora, con ampie vedute dal tablino ai giardini interni.

Vuoi sapere di più sulla Casa del Fauno? Leggi il nostro articolo di approfondimento.

Dal Vicolo del Fauno risalite in Vicolo di Mercurio girando a destra, quindi proseguite fino a incrociare sulla sinistra Vicolo dei Vettii. Dopo pochi metri, troverete l’ingresso della Casa dei Vettii.

Casa dei Vettii (Regio VI – 11)

Giardino interno colonnato della Casa dei Vettii a Pompei

La Casa dei Vettii è una delle domus meglio conservate di Pompei, ricca di affreschi e decorazioni di grande pregio. Appartenuta ai fratelli Vettii, ricchi liberti dediti al commercio, la casa riflette il loro status sociale con ambienti lussuosi e simboli di prosperità. Il peristilio con le sue fontane e statue in bronzo, gli affreschi mitologici e il celebre Priapo nell’atrio sono elementi che rendono questa dimora un perfetto esempio di eleganza e raffinatezza dell’epoca romana.

Indicazione Google Maps:

https://maps.app.goo.gl/Sn9dypSD9eBdqcZt9

Perché visitare la Casa dei Vettii?

Visitare la Casa dei Vettii significa immergersi nella vita di una famiglia benestante dell’antica Pompei, scoprendo il lusso e il gusto estetico dei liberti arricchiti. Grazie ai suoi affreschi perfettamente conservati, questa domus offre un viaggio nel mito e nella simbologia romana, evidenziando il ruolo dell’arte nella vita quotidiana.

Cosa ammirare nella Casa dei Vettii?

  • Gli affreschi mitologici con scene di Arianna e Teseo, Dedalo e Pasifae, e il supplizio di Penteo.
  • Il mosaico di Priapo nel vestibolo, simbolo di fertilità e prosperità.
  • Il peristilio con le sue colonne, vasche e statue in bronzo che fungevano da fontane.
  • Il triclinio e gli oeci con decorazioni raffinate, tra cui amorini intenti in giochi e mestieri.
  • La cucina e il larario, testimonianze della vita domestica romana.

Vuoi saperne di più sulla Casa dei Vettii? Leggi il nostro articolo di approfondimento.

Tornate su Vicolo di Mercurio e ripercorrete il vostro tragitto verso ovest fino all’incrocio con Via di Mercurio, quindi svoltate a sinistra. Subito dopo, troverete l’ingresso alla Casa della Fontana Piccola.

Casa della Fontana Piccola (Regio VI – 3)

Vista interna della Casa della Fontana Piccola con fontana decorata sullo sfondo a Pompei

La Casa della Fontana Piccola, situata su Via di Mercurio, è una delle dimore più raffinate di Pompei, celebre per la sua fontana-ninfeo decorata con mosaici colorati, conchiglie e statue bronzee. Costruita nel I secolo a.C., presenta un tipico schema abitativo romano con atrio, tablino e peristilio, le cui pareti sono adornate con affreschi di paesaggi e vedute marittime. Dopo un lungo restauro, che ha consolidato la struttura e preservato gli elementi decorativi, la casa è stata riaperta al pubblico, offrendo un viaggio nell’eleganza domestica dell’epoca romana.

Indicazione Google Maps:

https://maps.app.goo.gl/mzFHx7C5T2cHRx8F8

Perché visitare la Casa della Fontana Piccola

Questa casa rappresenta un perfetto esempio della raffinatezza e del lusso nelle abitazioni pompeiane. La sua ricca decorazione testimonia il gusto estetico e lo status sociale del proprietario, rendendola una tappa imperdibile per chi vuole scoprire la vita privata dei cittadini di Pompei.

Cosa ammirare nella Casa della Fontana Piccola

  • La splendida fontana-ninfeo, rivestita di mosaici e ornata con statue.
  • Gli affreschi del peristilio, che raffigurano paesaggi e città marittime.
  • Il pavimento musivo dell’atrio e le decorazioni parietali in stile pompeiano.
  • L’architettura della domus, con ambienti ben conservati che offrono un’idea della vita domestica nell’antica Pompei.

Uscite su Via di Mercurio e proseguite verso sud fino all’incrocio con Via delle Terme. Svoltate a destra e, dopo circa trenta metri, troverete l’ingresso della Casa del Poeta Tragico.

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Casa del Poeta Tragico (Regio VI – 4)

Colonne e giardino centrale nella Casa del Poeta Tragico a Pompei

La Casa del Poeta Tragico, risalente al II secolo a.C., è una delle dimore più celebri di Pompei grazie ai suoi straordinari affreschi e mosaici. Il nome deriva da un mosaico raffigurante una scena teatrale, mentre il celebre mosaico del Cave Canem (Attenti al cane) accoglie i visitatori all’ingresso. Le decorazioni appartengono al quarto stile pompeiano e includono affreschi ispirati ai miti greci, come Achille e Briseide e il sacrificio di Ifigenia. Gli scavi ottocenteschi trasferirono molte opere al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Indicazione Google Maps:

https://maps.app.goo.gl/iA2JxgLhysV9LyebA

Perché visitare la Casa del Poeta Tragico

Questa casa permette di immergersi nell’eleganza dell’arte pompeiana, mostrando scene mitologiche di grande qualità. È un esempio straordinario della vita domestica dell’epoca, con decorazioni che riflettono il gusto raffinato dei suoi proprietari.

Cosa ammirare nella Casa del Poeta Tragico

  • Il mosaico del Cave Canem, simbolo dell’antica Pompei.
  • Gli affreschi mitologici, tra cui Achille e Briseide e il sacrificio di Ifigenia.
  • La raffinata decorazione in quarto stile pompeiano, con colori vivaci e dettagli elaborati.
  • La struttura della casa, con atrio, tablino e peristilio, tipica delle dimore patrizie romane.

Sia che usciate su Vicolo della Fullonica o su Via di Mercurio, scendete verso sud lungo Via delle Terme. Proseguite su Via del Foro e oltrepassate l’Arco di Nerone. Sulla sinistra troverete il Macellum, che merita una visita.

Macellum (Regio VII – 12)

Due statue romane all'interno del Macellum di Pompei su basamenti in nicchie murarie

Il Macellum era il principale mercato alimentare di Pompei, situato nell’angolo nord-est del Foro. Costruito nel III secolo a.C. e rinnovato tra il 130 e il 120 a.C., subì vari restauri fino all’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Al suo interno si trovavano botteghe che vendevano carne, pesce e prodotti alimentari, con un’area centrale coperta da una struttura lignea conica per la pulizia del pesce. Decorato con affreschi mitologici e statue della famiglia imperiale, il Macellum offre uno spaccato sulla vita commerciale e sociale dell’epoca romana.

Indicazione Google Maps:

https://maps.app.goo.gl/oQZN1HK6uivARgbG8

Perché visitare il Macellum

Il Macellum di Pompei era il principale mercato alimentare della città e rappresenta una straordinaria testimonianza della vita quotidiana in epoca romana. Qui si svolgevano le compravendite di carne, pesce e generi alimentari, mostrando l’efficienza del commercio pompeiano. Inoltre, la presenza di affreschi e statue legate al culto imperiale sottolinea l’importanza politica e religiosa di questo spazio. Visitandolo, potrai immergerti nell’atmosfera di un mercato romano e scoprire come funzionava l’economia dell’epoca.

Cosa ammirare nel Macellum

  • Le botteghe (tabernae) lungo i lati nord e ovest, un tempo destinate alla vendita di cibo e profumi.
  • L’area centrale del mercato, con dodici basi in tufo che sostenevano una copertura lignea e una vasca per la pulizia del pesce.
  • Il bancone in marmo per la vendita della carne e del pesce, dotato di uno scarico per il deflusso delle acque.
  • Gli affreschi mitologici, tra cui le rappresentazioni di Ulisse e Penelope e Medea che medita di uccidere i figli.
  • Le statue della famiglia imperiale, che un tempo ornavano il santuario interno e oggi sono conservate al Museo Archeologico di Napoli.

Di fronte al Macellum, all’interno del Foro, si trova il Tempio di Giove.

Tempio di Giove (Regio VII – 8)

Colonne del Tempio di Giove a Pompei con arco romano e Foro sullo sfondo

Il Tempio di Giove, situato nella parte nord del Foro di Pompei, fu costruito nel III secolo a.C. e divenne il principale luogo di culto cittadino. Dopo la conquista romana, fu dedicato alla Triade Capitolina (Giove, Giunone e Minerva). La struttura, rialzata su un alto podio con tre navate interne, era decorata con colonne corinzie e statue monumentali. Danneggiato dal terremoto del 62 d.C., era ancora in restauro quando l’eruzione del 79 lo seppellì. Gli scavi hanno riportato alla luce imponenti resti della cella e un grande altare nel Foro.

Indicazione Google Maps:

https://maps.app.goo.gl/S1pzikv7FRXUWPNXA

Perché visitare il Tempio di Giove

Il Tempio di Giove è uno dei simboli di Pompei e rappresenta l’importanza del Foro come centro religioso e politico della città. La sua posizione scenografica, con il Vesuvio sullo sfondo, lo rende una delle tappe più iconiche del sito archeologico.

Cosa ammirare nel Tempio di Giove

  • Il maestoso podio rialzato, accessibile tramite una scalinata.
  • Le colonne corinzie e i resti della cella templare.
  • Il grande altare posto in asse con il tempio nel Foro.
  • La vista spettacolare sul Vesuvio, che enfatizza il legame tra Pompei e la sua tragica fine.

Proprio accanto al Tempio di Giove, sulla sinistra, potrete ammirare i Granai del Foro.

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Granai del Foro (Regio VII – 7)

Interno dei Granai del Foro a Pompei, area coperta adibita alla conservazione di reperti archeologici

I Granai del Foro di Pompei, situati nella parte occidentale del Foro, furono inizialmente interpretati come depositi di grano, ma successivi studi hanno smentito questa teoria. Oggi rappresentano uno dei principali depositi archeologici del sito, contenendo circa 9.000 reperti, tra cui anfore, vasellame, utensili da cucina, fontane e alcuni calchi di vittime dell’eruzione. Originariamente un mercato di cereali, i granai furono riutilizzati nel XIX secolo come deposito per materiali recuperati negli scavi. Attualmente oggetto di un progetto di riqualificazione, presto diventeranno un’esposizione archeologica accessibile al pubblico, offrendo una visione unica della vita quotidiana e dei commerci di Pompei.

Indicazione Google Maps:

https://maps.app.goo.gl/wV7dgTPwK2LvJzST9e

Perché visitare i Granai del Foro

I Granai del Foro offrono una straordinaria testimonianza della vita quotidiana e dei commerci dell’antica Pompei. Gli oggetti qui conservati permettono di ricostruire i rapporti della città con il Mediterraneo e di comprendere meglio l’alimentazione e le abitudini dei Pompeiani. Con la futura apertura al pubblico, il sito diventerà una delle principali esposizioni archeologiche della città.

Cosa ammirare nei Granai del Foro

  • Le anfore provenienti da diverse regioni del Mediterraneo, che testimoniano i traffici commerciali di Pompei.
  • I calchi delle vittime dell’eruzione, tra cui quello di un cane e di un albero.
  • Le grandi vasche e fontane in marmo che un tempo decoravano le case pompeiane.

Rientrando nel Foro, proprio accanto al Macellum, potrete visitare il Santuario dei Lari Pubblici.

Santuario dei Lari Pubblici (Regio VII – 13)

Rovine del Santuario dei Lari Pubblici a Pompei con prato verde e struttura muraria

Il Santuario dei Lari Pubblici è un tempio romano probabilmente costruito dopo il terremoto del 62 d.C. per venerare le divinità protettrici della città. Alcuni studiosi ipotizzano che potesse essere dedicato al culto della famiglia imperiale o persino utilizzato come biblioteca pubblica, ma l’ipotesi più accreditata è che fosse un luogo di culto per i Lari. Al momento dell’eruzione del 79 d.C., il tempio era ancora in costruzione e fu sepolto sotto lapilli e cenere. Oggi, è uno dei siti più affascinanti di Pompei per comprendere il rapporto tra religione e vita pubblica nell’antica città.

Indicazione Google Maps:

https://maps.app.goo.gl/2d1xQEsPHwWg66tr5

Perché visitare il Santuario dei Lari Pubblici

Il Santuario dei Lari Pubblici rappresenta un esempio unico di culto pubblico a Pompei. La sua posizione strategica accanto al Tempio di Vespasiano e al Macellum dimostra l’importanza della religione nella vita politica ed economica della città. Osservando le sue strutture incomplete, è possibile immaginare il processo di costruzione e l’interruzione improvvisa causata dall’eruzione. La visita permette di approfondire il ruolo dei Lari nella religione romana e di ammirare le tecniche architettoniche dell’epoca.

Cosa ammirare nel Santuario dei Lari Pubblici

  • L’atrio centrale, con resti della pavimentazione in marmo e la base dell’altare sacrificale.
  • Le nicchie laterali, che probabilmente ospitavano statue di divinità o imperatori.
  • Il catino absidale, con la nicchia centrale e le colonne decorative.
  • Le tecniche costruttive visibili nelle mura in opera laterizia, incerta e reticolata.
  • Le basi delle colonne incompiute, che rivelano come il tempio fosse ancora in costruzione nel 79 d.C.

Terminata la visita al Tempio dei Lari Pubblici passate nella struttura accanto, il Tempio del Genius Augusti.

Tempio del Genius Augusti (Regio VII – 14)

Altare in marmo al centro del Tempio del Genius Augusti a Pompei, circondato da rovine

Il Tempio del Genius Augusti, noto anche come Tempio di Vespasiano, è un luogo di culto situato nel Foro di Pompei, dedicato al genio degli imperatori romani. La sua datazione è incerta: alcuni studiosi ritengono che risalga all’età augustea, mentre altri lo collocano in un periodo successivo. L’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. lo seppellì prima che i lavori di completamento fossero ultimati. Scavato nel XIX secolo, oggi conserva un importante altare in marmo con un bassorilievo raffigurante un sacrificio.

Indicazione Google Maps:

https://maps.app.goo.gl/tTqcW6UoAoCWXWqf9

Perché visitare il Tempio del Genius Augusti

Il Tempio del Genius Augusti è un esempio affascinante di architettura sacra romana, che riflette la devozione imperiale a Pompei. La sua posizione nel Foro lo rende una tappa obbligata per chi vuole comprendere il legame tra religione e potere politico nell’antica città. Inoltre, l’altare decorato con scene di sacrificio offre una rara testimonianza dei rituali pubblici dell’epoca.

Cosa ammirare nel Tempio del Genius Augusti

  • L’altare in marmo, con il bassorilievo del sacrificio di un toro.
  • Il cortile centrale, con resti di colonne e decorazioni architettoniche.
  • Le finestre cieche sulle pareti, sormontate da timpani triangolari e lunati.
  • Il podio del tempio, dove un tempo si ergeva la statua dell’imperatore.
  • Le stanze sul retro, usate probabilmente dai sacerdoti e dai mercanti.

Uscite dal Tempio del Genius Augusti ed entrate nell’ultimo edificio che troverete su questo tratto di strada: l’Edificio di Eumachia.

Portico della Concordia Augusta (Edificio di Eumachia) (Regio VII – 15)

Ingresso del Portico della Concordia Augusta a Pompei con arco moderno e rovine antiche

L’Edificio di Eumachia è una delle strutture più imponenti del Foro di Pompei, costruita in epoca tiberiana per volere della sacerdotessa Eumachia. Destinato probabilmente al commercio della lana o come sede della corporazione dei fullones (lavandai), l’edificio presenta un’elegante architettura con colonne marmoree e decorazioni raffinate. Danneggiato dal terremoto del 62 d.C., era ancora in fase di restauro quando fu sepolto dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Oggi è un esempio di architettura pubblica di epoca imperiale.

Indicazione Google Maps:

https://maps.app.goo.gl/esqqFYS2KSxg3wxL6

Perché visitare l’Edificio di Eumachia

L’Edificio di Eumachia è un’importante testimonianza della vita economica di Pompei, offrendo uno sguardo sul ruolo delle corporazioni e del commercio locale. Inoltre, la sua costruzione da parte di una donna sottolinea l’influenza femminile nella società romana. Il sito è una tappa fondamentale per chi vuole comprendere la struttura urbana e commerciale dell’antica Pompei.

Cosa ammirare nell’Edificio di Eumachia

  • La facciata monumentale, decorata con rilievi in marmo raffiguranti tralci d’acanto e animali.
  • Il portico colonnato a doppio ordine, con colonne doriche e ioniche.
  • Le esedre, che ospitavano statue di Cesare, Augusto, Enea e Romolo.
  • Il corridoio laterale, rivestito in marmi colorati e utilizzato come magazzino.
  • La statua di Eumachia, un tempo collocata nell’edificio e oggi conservata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Proseguite oltre Via dell’Abbondanza (si trova a sinistra) e dirigetevi verso Via delle Scuole, sul lato meridionale del Foro. Sulla destra vedrete tre strutture, sono gli Edifici municipali.

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Edifici Municipali (Regio VIII – 3)

Dettaglio della parete in mattoni degli edifici municipali di Pompei, con nicchie e frammenti archeologici

Gli Edifici Municipali di Pompei, situati sul lato meridionale del Foro, ospitavano gli organi amministrativi della città. Si tratta di tre strutture molto simili, destinate rispettivamente alla Curia, sede dei decurioni (una sorta di consiglieri comunali), alla sede dei duoviri, i massimi rappresentanti della città (paragonabili ai sindaci), e alla sede degli edili, responsabili della manutenzione urbana e dei servizi pubblici. Sebbene la funzione generale degli edifici sia chiara, vi sono ancora incertezze sulla loro precisa destinazione.

Indicazione Google Maps:

https://maps.app.goo.gl/n6T6BQfLV2abSfXQ6

Perché visitare gli Edifici municipali

Visitare gli edifici municipali di Pompei permette di comprendere l’organizzazione politica e amministrativa della città romana. Questi edifici raccontano il funzionamento della vita pubblica e mostrano il ruolo centrale del Foro come centro decisionale della comunità.

Cosa ammirare negli Edifici municipali

  • Il pavimento in marmo della Curia, ancora visibile, e le nicchie che ospitavano statue onorarie.
  • Il podio nella sede dei duoviri, dove venivano custoditi gli archivi amministrativi.
  • L’architettura simmetrica delle tre strutture, che riflette l’ordine e l’organizzazione della città romana.
  • La posizione centrale nel Foro, che evidenzia l’importanza politica e amministrativa di questi edifici.

Proseguite verso ovest e imboccate il Vicolo di Championnet. Dopo pochi passi, troverete l’ingresso della Casa di Championnet.

Casa di Championnet (Regio VIII – 4)

Rovine con colonne in mattoni nella Casa di Championnet a Pompei sotto un cielo sereno

La Casa di Championnet è un complesso residenziale di lusso situato a sud del Foro di Pompei. Caratterizzato da terrazze panoramiche affacciate sul golfo e da una struttura articolata su più livelli, il quartiere era abitato da ricchi aristocratici pompeiani. Recentemente restaurato grazie al Grande Progetto Pompei, include oltre 60 ambienti, con cucine, un panificio, un impianto termale privato e splendidi mosaici protetti da innovative coperture. Il percorso espositivo permette di esplorare anche la vicina Casa del Marinaio, nota per il suo mosaico navale.

Indicazione Google Maps:

https://maps.app.goo.gl/aopLjkF9CA6zoE9S7

Perché visitare la Casa di Championnet

Questo quartiere residenziale permette di comprendere lo stile di vita dell’aristocrazia pompeiana, con dimore sontuose e una posizione privilegiata. L’apertura recente e il restauro accurato offrono un’occasione unica per esplorare un’area a lungo interdetta al pubblico.

Cosa ammirare nella Casa di Championnet

  • Le terrazze panoramiche con vista sul golfo di Napoli
  • Gli ambienti sotterranei, tra cui una cucina e un panificio
  • I mosaici geometrici, protetti da moderne coperture
  • La Casa del Marinaio, con il mosaico raffigurante navi e un impianto termale privato
  • Il Cortile delle Murene, con una grande vasca per piscicoltura
  • I reperti esposti, tra cui anfore, utensili da cucina e frammenti di affreschi

Uscite di nuovo in Vicolo di Championnet e svoltate a destra su Via delle Scuole. Percorretela fino in fondo e troverete la Casa dei Mosaici Geometrici.

Casa dei Mosaici Geometrici (VIII – 5)

Mosaico pavimentale a motivo reticolato in bianco e nero nella Casa dei Mosaici Geometrici a Pompei

La Casa dei Mosaici Geometrici è una delle domus più grandi di Pompei, con oltre 60 ambienti disposti su terrazze panoramiche affacciate sulla Valle del Sarno. Risalente al II secolo a.C., la casa è il risultato della fusione di due abitazioni preesistenti, arricchite con un grande peristilio e un giardino porticato. Deve il suo nome ai pregevoli mosaici in bianco e nero che decorano i pavimenti con motivi geometrici. Dopo importanti restauri, la domus è stata riaperta al pubblico nel 2016 nell’ambito del Grande Progetto Pompei.

Indicazione Google Maps:

https://maps.app.goo.gl/yrfJNfsDhUmywEss7

Perché visitare la Casa dei Mosaici Geometrici

Visitare la Casa dei Mosaici Geometrici permette di scoprire una delle dimore più sontuose di Pompei, espressione del lusso e del potere dell’aristocrazia cittadina. La sua posizione panoramica e la straordinaria decorazione pavimentale offrono un’esperienza unica per comprendere l’evoluzione dell’architettura domestica romana.

Cosa ammirare nella Casa dei Mosaici Geometrici

  • Mosaici geometrici con motivi a labirinto e a scacchiera in tessere bianche e nere.
  • Struttura scenografica con terrazze su più livelli affacciate sulla Valle del Sarno.
  • Atrio monumentale con impluvium e accesso al tablino e al grande peristilio.
  • Giardino porticato, realizzato con l’ampliamento della casa in epoca successiva.
  • Vista sulla cinta muraria e sul Foro, che testimonia la posizione privilegiata della domus.

Tornate indietro lungo Via delle Scuole fino al Foro, quindi proseguite su Via Marina in direzione ovest. Sulla destra, fermatevi ad ammirare il Santuario di Apollo.

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Il Santuario di Apollo (Regio VII – 5)

Veduta del Santuario di Apollo a Pompei con colonne, altare e statua in bronzo

Tra i luoghi di culto più antichi di Pompei (VIII-VII sec. a.C.). Ricostruito in età sannitica su iniziativa del questore Oppio Campano, fu arricchito in epoca augustea con una meridiana e un muro per separarlo dalle case vicine. Presenta un ampio cortile con colonne ioniche (poi corinzie) e ospitava statue di Apollo, Venere ed Ermes. Danneggiato dal terremoto del 62, era ancora in restauro nel 79 d.C.

Indicazione Google Maps:

https://maps.app.goo.gl/u9fmfRWBmWHkcgct7

Perché visitare il Tempio di Apollo

Il Santuario di Apollo racconta le origini più antiche di Pompei e l’importanza del culto apollineo. Mostra inoltre la stratificazione di stili e restauri che ne testimoniano la lunga storia.

Cosa ammirare nel Tempio di Apollo

  • Le colonne in tufo scanalate e i capitelli corinzi dipinti dopo il terremoto.
  • I resti degli altari e l’omphalos, simbolo delfico nella cella.
  • Le iscrizioni che documentano i restauri e la dedica di Oppio Campano.

Uscite nuovamente su Via Marina, dove, di fronte al Santuario di Apollo, si trova la Basilica.

Basilica (Regio VIII – 2)

Scorcio panoramico della Basilica di Pompei con colonne

La Basilica di Pompei, costruita tra il 130 e il 120 a.C., è uno dei più importanti edifici pubblici della città. Situata nell’angolo sud-occidentale del Foro, era un centro per le funzioni giuridiche e commerciali. La sua imponente struttura, caratterizzata da una navata centrale con colonne ioniche e un tribunal, la rende uno degli esempi più rappresentativi dell’architettura romana. Sepolta dall’eruzione del 79 d.C., fu riportata alla luce nel XIX secolo e oggi rappresenta una tappa fondamentale per chi visita gli scavi.

Indicazione Google Maps:

https://maps.app.goo.gl/3SceqPBYMhhyaLvw8

Perché visitare la Basilica

La Basilica di Pompei permette di comprendere l’organizzazione della vita pubblica e politica della città romana. Qui si svolgevano processi e attività commerciali, offrendo uno spazio sicuro e coperto per i cittadini. La sua maestosità architettonica, con colonne ioniche e un’ampia navata centrale, testimonia l’importanza del Foro come fulcro della città.

Cosa ammirare nella Basilica

  • Navata centrale: circondata da 28 colonne ioniche alte circa 11 metri.
  • Tribunal: spazio dove si amministrava la giustizia, con colonne corinzie.
  • Portico di Popidio: elemento architettonico che mascherava edifici irregolari.
  • Resti di decorazioni in stucco: simulazione di blocchi marmorei sulle pareti.
  • Pozzo e fontana: testimoni della gestione delle risorse idriche.

Vuoi saperne di più sulla Basilica di Pompei? Leggi il nostro articolo di approfondimento.

Proseguendo verso Porta Marina, accanto alla Basilica, troverete il Santuario di Venere.

Il Santuario di Venere (Regio VIII – 1)

Vista ampia del Santuario di Venere a Pompei tra i fiori di campo

Il Santuario di Venere a Pompei è uno dei templi più importanti della città, costruito dopo la conquista romana per onorare la dea protettrice della colonia. Situato in una posizione panoramica, il tempio venne ampliato in epoca giulio-claudia, ma fu gravemente danneggiato dal terremoto del 62 d.C. e sepolto dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Oggi, i resti del colonnato, dell’altare in travertino e della pavimentazione offrono un’affascinante testimonianza della vita religiosa e sociale dell’antica Pompei.

Indicazione Google Maps:

https://maps.app.goo.gl/ct1x9rZGqkWmHUFH8

Perché visitare il Santuario di Venere

Il Santuario di Venere è un luogo simbolico per comprendere la religione e la cultura dell’antica Pompei. Dedicato alla dea dell’amore e della bellezza, il tempio aveva anche un ruolo politico e sociale, fungendo da punto di riferimento per cerimonie pubbliche e festività cittadine. La sua posizione panoramica, con vista sul Golfo di Napoli, lo rende un sito particolarmente suggestivo da esplorare.

Cosa ammirare nel Santuario di Venere

  • Colonnato ionico: Resti delle imponenti colonne che circondavano il tempio.
  • Altare in travertino: Punto centrale delle cerimonie religiose, dove si svolgevano sacrifici e offerte.
  • Pavimentazione originale: Frammenti di mosaici e marmi colorati che decoravano il santuario.
  • Piedistalli equestri: Probabili basi per statue di figure di rilievo della società romana.
  • Resti architettonici: Tracce del podio, dei cunicoli sotterranei e delle strutture collegate al santuario.

Vuoi saperne di più sul Santuario di Venere a Pompei? Leggi il nostro articolo di approfondimento.

Prima di uscire da Porta Marina e concludere la visita, se avete ancora del tempo a disposizione, vi consiglio di dedicarlo all’Antiquarium, il museo degli Scavi di Pompei.

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Antiquarium (Regio VIII – 19)

Ingresso principale dell'Antiquarium di Pompei

L’Antiquarium di Pompei è un museo situato all’interno del Parco Archeologico, che offre una panoramica completa sulla storia della città, dalla sua fondazione in epoca sannitica fino alla distruzione causata dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Rinnovato nel 2021, il museo espone affreschi, sculture, oggetti d’uso quotidiano e i celebri calchi delle vittime. Grazie a un allestimento moderno e supporti multimediali, i visitatori possono comprendere meglio la vita a Pompei, arricchendo l’esperienza degli Scavi con una visione più dettagliata.

Indicazione Google Maps:

https://maps.app.goo.gl/C9F5RrCHCTCoyqL1A

Perché visitare l’Antiquarium?

L’Antiquarium è fondamentale per chi desidera comprendere appieno Pompei prima di esplorarne le rovine. Oltre a esporre reperti fragili che non potrebbero resistere all’aperto, fornisce un contesto storico attraverso ricostruzioni multimediali, teche e pannelli esplicativi. La visita permette di osservare oggetti di vita quotidiana, decorazioni architettoniche e strumenti utilizzati dagli antichi pompeiani, offrendo una prospettiva più chiara sulla cultura, l’arte e la società romana.

Cosa ammirare nell’Antiquarium?

  • I calchi delle vittime dell’eruzione, una delle testimonianze più toccanti della tragedia di Pompei.
  • I mosaici e gli affreschi originali, provenienti da ville e templi della città.
  • Le suppellettili e gli oggetti quotidiani, come vasellame, attrezzi da lavoro e strumenti chirurgici.
  • La sala immersiva, che ricrea digitalmente ambienti di celebri domus pompeiane.
  • Le statue e i rilievi mitologici, tra cui il busto di Dioniso e la metopa con il Supplizio di Issione.
  • Gli argenti di Moregine, preziosi manufatti di epoca romana.
  • I supporti digitali interattivi, che rendono la visita coinvolgente e informativa.

L’Antiquarium è una tappa imprescindibile per chi desidera esplorare Pompei con maggiore consapevolezza e apprezzarne la ricchezza artistica e culturale.

Vuoi saperne di più sull’Antiquarium di Pompei? Leggi il nostro articolo di approfondimento.

Uscendo da Porta Marina e dirigendovi verso Piazza Esedra, potete concludere questo breve itinerario con una visita alla Villa Imperiale.

Villa Imperiale (Regio VIII – 18)

Facciata esterna della Villa Imperiale a Pompei vista dall’alto

Villa Imperiale è una residenza suburbana romana situata vicino a Porta Marina, nella parte occidentale degli scavi di Pompei, sotto il Tempio di Venere. Costruita alla fine del I secolo a.C., subì danni durante il terremoto del 62 d.C., venne ristrutturata e poi parzialmente demolita per far spazio a granai. Ricca di affreschi in terzo e quarto stile, conserva decorazioni mitologiche e architettoniche di grande pregio. Scoperta in epoca borbonica, fu nuovamente scavata nel 1947 da Amedeo Maiuri.

Indicazione Google Maps:

https://maps.app.goo.gl/gkUTYT2sTL6Hd7tCA

Perché visitare Villa Imperiale

La Villa Imperiale offre un raro esempio dell’evoluzione artistica e architettonica di Pompei, con affreschi ben conservati che raccontano la vita e la cultura dell’epoca. La sua posizione panoramica e le decorazioni in terzo e quarto stile permettono di immergersi nell’atmosfera raffinata di una residenza aristocratica romana.

Cosa ammirare nella Villa Imperiale

  • Affreschi mitologici, tra cui Dedalo e Icaro, Teseo e il Minotauro, e il ciclo tebano.
  • Decorazioni architettoniche in terzo e quarto stile, con fregi di putti e motivi dionisiaci.
  • Il peristilio, un giardino con colonne scanalate in stucco e vista sul mare.
  • Il triclinio e la diaeta, con decorazioni geometriche, candelabri e raffigurazioni di poeti come Saffo e Alceo.
  • Il portico, composto da 43 colonne che incorniciavano il giardino della villa.

Conclusione del nostro itinerario di 3 ore a Pompei

Siamo arrivati alla fine del nostro itinerario di tre ore tra le meraviglie di Pompei. Questo percorso offre una durata ottimale per scoprire i luoghi più significativi della città antica senza fretta, permettendo di immergersi nella sua storia straordinaria. Speriamo che la bellezza e il fascino di queste rovine vi abbiano emozionato e lasciato il desiderio di tornare. Pompei è un tesoro che merita di essere esplorato con calma, e per questo abbiamo creato altri itinerari più approfonditi per chi vuole continuare il viaggio e lasciarsi ancora sorprendere. Vi aspettiamo per una nuova avventura nel tempo!

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